Fare legna è un lavoro utile a chiunque abbia stufa, caminetto o un’incantevole cucina economica come quelle di una volta.

La legna può essere ricavata abbattendo alberi propri, nel rispetto di normative e precauzioni di sicurezza, dalle potature, oppure acquistandola in tronchi. Dalla pianta fresca si lascia generalmente a stagionare accatastata.

catasta

Prima di spaccare la legna con l’ascia è necessario affettare i ceppi lunghi per arrivare a una pezzatura adeguata a entrare nel camino o stufa.

In questo articolo vedremo come procedere nel taglio della catasta per lavorare in modo efficiente, con i giusti attrezzi ed in sicurezza.

Tagliare in sicurezza

Il taglio di una catasta di legna è un lavoro che può presentare dei rischi, anche se non si tratta di un lavoro in bosco ma nel giardino di casa, magari a un paio di metri dalla porta d’entrata.

A maggior ragione se la situazione venisse sottovaluta con atteggiamenti superficiali dettati da motti come “tanto sono a casa” “lavoro solo una mezz’ora” e altre mille frasi analoghe dettate dalla troppa sicurezza di sè.

Iniziamo quindi attrezzandoci con i giusti dispositivi di protezione individuale (DPI) e lavorando con attenzione, rispettando tutte le buone norme di uso sicuro della motosega.

Possiamo vedere in video alcuni accorgimenti generali per l’uso sicuro della motosega, tratti dalla campagna Sicuri sul prato promossa da STIHL.

Attrezzature per il taglio

Per il taglio della cataste esistono diversi approcci, a seconda del volume di materiale da lavorare, della frequenza di taglio e anche al luogo dove questo verrà svolto.

Vediamo le opzioni alla portata di un privato che non abbia a disposizione mezzi agricoli ai quali collegare costosi sistemi di taglio/spacco, impiegati dai professionisti che fanno della vendita del legname da ardere un lavoro.

Motosega e cavalletto

motosega e cavalletto

Motosega e cavalletto sono l’accoppiata classica, che rappresenta la soluzione più semplice, versatile e meno ingombrante per il taglio della catasta di legna.

Un buon cavalletto (magari con sistema meccanico del blocco del legname) è d’obbligo per ridurre la fatica e lavorare in sicurezza. Infatti questa tipologia di cavalletti permette di tagliare in sicurezza tronchi di svariati diametri e lunghezze, potendo ottenere facilmente la pezzatura finale desiderata nella sicurezza di avere sempre le mani ad impugnare saldamente la motosega.

La motosega per questo genere di lavori non deve essere necessariamente molto potente. Si predilige anzi la sua leggerezza puntando su macchine con cilindrate tra i 30 ed i 45cc e impugnatura posteriore (e quindi non superiore, come per le macchine cosiddette “da potatura” che costringono ad una posizione di lavoro meno confortevole durante questo tipo di impiego).

Elettroseghe

Un’alternativa molto valida rispetto alla motosega a scoppio è rappresentata dalle elettroseghe che, potendo godere della corrente di un’abitazione o una rimessa vicina, offrono ottime prestazioni a prezzi contenuti e richiedendo manutenzione pressoché nulla.

Le motoseghe a batteria possono anch’esse trovare un impiego ma solo se sfruttate anche per altri lavori o in caso di uso molto sporadico. Lavorando in catasta infatti si effettuano molti tagli in una breve unità di tempo e la batteria si scaricherebbe relativamente in fretta.

Inoltre, la praticità del non avere fili di alimentazione sarebbe scarsamente godibile, dato il lavoro statico e ripetitivo. Silenziosità e assenza di emissioni nocive di una motosega elettrica (sia essa a batteria o alimentata con filo) la rendono ideale per un uso domestico, magari anche in un luogo chiuso o scarsamente ventilato.

Sega circolare

Più ingombrante e meno versatile della motosega, la circolare garantisce un’alta resa, effettuando tagli veloci. Si tratta di macchinari stazionari o con banco dotato di ruote per piccoli spostamenti su fondi regolari ed equipaggiati di motore elettrico.

Questa soluzione può risultare , pmeno pratica per il taglio di legna particolarmente lungaer via del maneggio che se ne deve fare, e richiede all’utilizzatore una totale attenzione durante le fasi di lavoro.

Infatti, le mani dell’operatore sono generalmente prossime al disco durante le fasi di taglio e una disattenzione o un incidente possono avere gravi conseguenze. Non sono però macchine da demonizzare, semplicemente richiedono molta attenzione, che ripagano con alta resa oraria in termini di lavoro svolto.

Sega a nastro

Questa tipologia di macchinari è più sovente abbinata a sistemi di spacco e collegata a mezzi agricoli per mezzo della P.D.F. ma, come per la sega circolare, ne esistono varianti alimentate con corrente elettrica.

In questo caso si tratta di macchine piuttosto statiche ed ingombranti, che richiedono massima attenzione nell’uso siccome le mani dell’operatore sono prossime all’organo di taglio in movimento. Tuttavia la resa è alta per via della velocità di taglio e in genere si possono segare tronchi anche di diametri importanti.

Quale attrezzatura scegliere per tagliare una catasta di legna

taglio motosega elettrica

Personalmente, se potete godere di corrente elettrica sul luogo di lavoro, il mio consiglio è quello di scegliere un’elettrosega di marchio affidabile e un buon cavalletto. Una motosega elettrica che può rispondere alla perfezione può essere la STIHL 190. In alternativa si può optare per la classica motosega a scoppio abbastanza leggera e con impugnatura posteriore, che è indipendente dalla presa di corrente, ad esempio la STIHL 211 a scoppio.

Qualora i volumi da tagliare fossero poi molto grandi, il rumore generato non fosse un problema e vi sentiste sicuri della vostra manualità e attenzione, un banco-sega circolare potrebbe velocizzare di molto il lavoro.

Articolo di Luca Gagliani

attrezzi della stihl

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