In questo articolo parleremo di agricoltura organica rigenerativa (AOR), arrivando a dare una definizione di questo approccio e cominciando a raccontare alcuni strumenti concreti da applicare in campo, come cromatografia, keyline e colture di copertura.

Agricoltura Organica Rigenerativa… Ma quante tipologie di agricoltura esistono!

suolo rigenerato

Integrata, biologica, sinergica, biodinamica, biointensiva, permacultura… e probabilmente molte altre, a cui solo non è stato dato un nome.

Ogni metodo ha la sua caratteristica che lo distingue dagli altri; ma perché si è sentito il bisogno di fondare così tanti modi per coltivare? L’Agricoltura non è una sola?

Negli ultimi settant’anni l’agricoltura cosiddetta “convenzionale” è stata sviluppata con un unico principio: la ricerca costante di un aumento della produttività, con la minor spesa possibile. Questo modello produttivo in poco tempo ha prosciugato le risorse naturali, rendendo l’agricoltura ampiamente dipendente da altissime dosi di input chimici e creando squilibri sia socio-economici che ambientali.

Per questo negli ultimi anni c’è stato un insorgere di persone preoccupate per l’impatto negativo di quest’agroindustria. Molti si sono impegnati nel cercare alternative all’agricoltura convenzionale; tra questi, i creatori del metodo AOR.

Cosa significa Agricoltura Organica Rigenerativa

Non è semplice dare una definizione di Agricoltura Organica e Rigenerativa. Infatti è l‘unione di diversi approcci, che agronomi di tutto il mondo hanno sviluppato in anni di esperienza. Nessuno lavorava con l’intento di creare una nuova disciplina, ma al contrario è la disciplina che si è creata da sola, in anni di lavoro e sperimentazioni. È nata dal campo e dall’esperienza delle persone. Utilizza saperi contadini e tecniche innovative, sempre con lo sguardo rivolto alla scienza.

Si potrebbe semplificare dicendo che è un insieme di tecniche agronomiche pensate per migliorare la fertilità dei suoli, ed evitare sostanze inquinanti, ma non sarebbe esaustivo. Ciò che individua per avere un ecosistema sano è molto di più. Non si può avere un ambiente in equilibrio senza agire contemporaneamente nel rispetto della dignità delle persone e degli animali.

Fino a dieci anni fa questi principi e queste tecniche, pur essendo molto diffuse, non erano ancora state riunite in un unico metodo. A farlo, nel 2010 è stata l’ONG Deafal. Da molti anni questa associazione è impegnata in progetti agricoli e ambientali; con la definizione dei principi dell’AOR, è riuscita a metter su carta i propri valori e a trasformarli in una vision: “Rigenerare i suoli per rigenerare le società”.

Dare un nome a questa disciplina ha permesso agli agricoltori che ne fanno uso di poter raccontare il proprio modo di produrre e di dare un valore aggiunto al proprio prodotto.

Cosa si intende con Rigenerativa

Conservare e usare in modo sostenibile, ormai, non è più sufficiente! Abbiamo abusato fin troppo di ciò che la natura ci ha messo a disposizione. Ora è necessario rigenerare, per dare nuova vita alla biodiversità e agli ecosistemi.

Il suolo è il motore della vita; ma purtroppo è anche l’elemento più maltrattato dell’ultimo secolo.

L’agroindustria e gli allevamenti intensivi, facendo largo uso di monocolture e prodotti chimici, hanno portato alla desertificazione anche il terreno più fertile.
Che cosa significa? Che i nostri suoli stanno morendo, non c’è più vita al loro interno; allo stato attuale, non potrebbero far crescere nulla senza l’aiuto di fertilizzanti.

Ma come l’agricoltura può uccidere un suolo, può anche rigenerarlo!

Ci sono diverse pratiche che, senza sacrificare la produttività (anzi aumentandola nel lungo periodo) hanno come effetto l’accumulo di sostanza organica nel suolo: il primo passo per ritrovare la fertilità.

Gli strumenti dell’AOR

cromatografie per analisi

Abbiamo definito cosa si intende con Agricoltura Organica Rigenerativa, è interessante provare a capire come questo approccio si declina nel pratico.

Qui individuiamo e descriviamo in sintesi alcuni strumenti che compongono la cassetta degli attrezzi dell’AOR.

Cromatografia

La cromatografia circolare su carta è una tecnica ideata a metà del Novecento da Ehrenfried E. Pfeiffer, uno scienziato tedesco collaboratore di Rudolf Steiner (il fondatore dell’agricoltura biodinamica).

Si tratta di un’analisi qualitativa per immagini: non ci dà una misura ma ci mostra la complessità delle componenti del suolo e le loro diverse forme.

cromatografia circolare

È uno strumento ancora poco conosciuto, che se unito alle analisi quantitative chimico-fisiche, dà un’immagine più completa delle caratteristiche del terreno.

Nelle aziende che intendono iniziare un processo di rigenerazione dei propri terreni è molto utile per monitorare, anno dopo anno, i cambiamenti che avvengono.

Approfondisci: cromatografia su carta

Autoproduzione

L’AOR vuole reintrodurre tra le attività dell’agricoltore l’autoproduzione dei mezzi tecnici di supporto.

Spesso ci si dimentica che ogni azienda agricola è un ecosistema diverso dagli altri, e quindi sarebbe meglio utilizzare prodotti derivati dagli elementi di questo ecosistema. Questo permette anche di applicare una visione circolare dell’azienda agricola in cui nulla è uno scarto; anzi, se utilizzato coscientemente, può acquistare nuovo valore.

Ecco alcune cose che è possibile autoprodurre:

  • Compost. Primo fra tutti, re dell’economia circolare. Il compost è il risultato dell’ossidazione biologica di materiale organico, in condizioni controllate. Scarti agricoli spesso considerati come spazzatura, possono quindi essere trasformati, quasi gratuitamente, in un materiale ricchissimo in humus, le cui proprietà benefiche per il suolo sono moltissime.
  • Biofertilizzanti. Sono concimi fogliari che contengono organismi vivi, micro e macro elementi che nutrono la pianta. Con questi preparati si può essere veramente creativi: si possono ottenere con la fermentazione di moltissime combinazioni di materiali presenti in un’azienda agricola, dagli scarti degli ortaggi al siero del latte.
  • Microorganismi. Batteri, lieviti, funghi: sono elementi fondamentali nel terreno, sono semplicissimi da riprodurre e possono instaurare rapporti di simbiosi con le radici delle piante, portando grandi benefici. Questi ultimi sono anche detti PRGR – Plant Growth-Promoting Rhizobacteria cioè “organismi del suolo che favoriscono la crescita delle piante”.

La sistemazione idraulica Keyline

L’acqua è un elemento chiave in agricoltura.

Come insegna la permacultura risulta molto importante considerarla in fase di progettazione delle nostre coltivazioni, uno strumento prezioso per distribuire al meglio le risorse idriche provenienti dalle piogge sono le curve di livello (keyline).

keyline curve di livello

Quando ci si trova in un versante collinare, studiando le linee di pendenza e il reticolo idrografico, è possibile grazie alle keyline progettare l’impianto agricolo in modo che le acque superficiali si distribuiscano uniformemente, evitando la formazione di zone di ristagno ed erosione del suolo.

Uso di colture di copertura

In natura non esiste terreno nudo, che non sia deserto. L’impiego di colture di copertura (cover crops) è una pratica molto utile per aiutare quei terreni che risultano poco fertili o troppo compattati.

Queste colture infatti non vengono raccolte e possono essere lasciate sul terreno o interrate (come nella tecnica del sovescio). Il suolo trae beneficio dal lavoro delle loro radici e dall’apporto di nutrienti. I vantaggi che portano sono difficili da riassumere in quanto numerosissimi e variabili a seconda delle specie scelte.

Approfondisci: cover crops

La gestione degli animali

Ultimo strumento, ma non per importanza, nell’approccio rigenerativo dell’AOR sono gli animali.

Il sovrapascolamento può portare facilmente alla degradazione del manto erboso, ad una minor qualità del foraggio e alla perdita di fertilità. La tecnica del Pascolamento Razionale utilizza invece un sistema di rotazioni ad alta frequenza.

Il pascolo viene suddiviso in piccole parcelle in cui gli animali sono fatti pascolare per poco tempo ad alta densità, e poi spostati da una parcella ad un’altra, anche una o due volte al giorno. Il numero di parcelle deve essere sufficientemente alto per fare in modo da lasciare il tempo al manto erboso di ricrescere.

Per approfondire: libri e corsi sull’AOR

Su Orto Da Coltivare troverete prossimamente altri articoli dedicati a metodi e pratiche dell’AOR, in cui andremo ad approfondire maggiormente l’approccio rigenerativo.

A chi volesse saperne di più consiglio qualche libro dedicato:

Segnalo inoltre il sito di DEAFAL sull’AOR, dove si trovano periodicamente corsi di formazione (sia in presenza che online).

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