La cimatura delle cucurbitacee è una tecnica utilizzata da molti orticoltori ed è finalizzata soprattutto ad anticipare la produzione di queste piante e ad aumentare la pezzatura dei loro frutti.

La famiglia delle cucurbitacee comprende zucche, zucchine, cetrioli, angurie e meloni, tutte specie che amano il sole, le temperature estive e la disponibilità di ampio spazio per espandersi. Sono ortaggi abbastanza semplici da coltivare e salvo errori clamorosi o incidenti climatici, sanno donarci sempre raccolti generosi.

cimare cucurbitacee

Se però desideriamo raffinare la nostra arte di orticoltori possiamo imparare tecniche specifiche e vantaggiose per queste specie. Tra queste c’è senza dubbio la cimatura, che di fatto è un lavoro di potatura adatto a varie piante di questa famiglia, scopriamo quindi come potare zucche, angurie e le altre cucurbitacee per migliorare il raccolto.

Proviamo a capire le finalità e i vantaggi di questa pratica, come e quando si realizza, e anche che cosa succede se non viene eseguita.

Che cos’è la cimatura

La cimatura è una tecnica di condizionamento della pianta, una sorta di potatura, ovvero il taglio dello stelo ad un certo momento del suo sviluppo e in punti ben determinati.

Si esegue per due motivi:

  • Velocizzare la produzione, poiché con la cimatura si anticipa l’emissione dei rami di terzo ordine, che portano i fiori femminili.
  • Aumentare la pezzatura dei frutti, dei quali si stabilisce un numero massimo per ogni pianta.

Nelle coltivazioni professionali destinate al mercato, e nelle quali viene fissato il calibro dei frutti, la cimatura è una pratica importante, anche se naturalmente comporta dei costi in termini di manodopera e una certa perizia da parte del personale impiegato. Negli orti privati invece se ne può fare benissimo a meno, poiché evitarla non comporta conseguenze penalizzanti, e possiamo affermare che si tratta di una scelta.

A chi è incline alle prove e ai confronti suggeriamo di provare a praticarla per alcune piante, lasciandone altre libere di crescere naturalmente, in modo tale da verificare poi le differenze tra i due metodi.

Le piante cucurbitacee: caratteristiche

Prima di addentrarci nella tecnica, è opportuno ricordare che le cucurbitacee sono specie annuali accomunate da alcune caratteristiche, e in particolare:

  • Presenza di fusti erbacei a portamento strisciante, che crescendo raggiungono lunghezze di 3 o 4 metri, in molti casi provvisti di cirri con cui possono arrampicarsi a dei sostegni.
  • Sono specie monoiche, che portano fiori maschili produttori di polline, e fiori femminili dotati di ovario, da cui si sviluppa il frutto dopo la fecondazione. Di conseguenza, una buona presenza di fiori femminili e di insetti impollinatori sono condizioni fondamentali per la fruttificazione.

fruttificazione zucca

Come e quando realizzare la cimatura

La cimatura si può effettuare su tutte le piante cucurbitacee, tranne le zucchine per cui ci si limita a eliminare foglie vecchie. Il lavoro di cimare interessa quindi melone, anguria, zucca, cetriolo.

Potare il melone

Sulla pianta di melone si interviene cimando all’emissione della quarta foglia vera, non contando ovviamente i cotiledoni, bisogna asportare lo stelo subito dopo la seconda foglia. A quel punto, all’ascella fogliare delle due foglie rimaste iniziano a crescere due germogli secondari che si svilupperanno.

Quando questi ultimi avranno emesso la quinta foglia, devono essere recisi a loro volta subito dopo la terza foglia in modo che si sviluppino i getti terziari, i quali emettono i fiori femminili .

Quando poi ci saranno i frutti, potremo cimare lo stelo a due foglie oltre il frutto, se ci interessa produrre frutti di grossa pezzatura.

Bisogna però specificare che non tutte le varietà, ibridi o cultivar di melone si avvantaggiano di questa pratica, e che ci sono diverse scuole di pensiero, pertanto, come suggerito, conviene fare delle prove e verificare di persona la convenienza.

Potare l’anguria

Nell’anguria la cimatura ha soprattutto lo scopo di rendere contemporanea la maturazione dei frutti e aumentarne la pezzatura. Lo stelo principale viene cimato sopra la quarta foglia, in modo da anticipare l’emissione delle ramificazioni laterali.

Il primo frutto che si sviluppa su una ramificazione, rallenta la crescita della ramificazione stessa e si raccoglieranno meno angurie ma più grandi.

anguria in maturazione

Potare il cetriolo

I cetrioli vengono spesso allevati in verticale, soprattutto nelle serre, dove vengono lasciati arrampicare su una rete sostenuta da pali. È un metodo che consente di risparmiare spazio o comunque di intensificare il numero di piante in una determinata superficie, quindi è consigliato anche nelle coltivazioni private.

Lo stelo principale della pianta viene cimato per ottenere una biforcazione, che porta alla crescita di due steli, rende più densa la parete vegetale e favorisce l’emissione dei fiori femminili.

Approfondisci: la cimatura del cetriolo

Potare la zucca

Anche nella zucca possiamo praticare una cimatura dello stelo oltre la quarta foglia, per favorire le ramificazioni al fine di aumentare la pezzatura dei frutti che si intende portare a maturazione.

Considerato il lungo ciclo della zucca e notando spesso che a settembre inoltrato si vedono ancora giovani frutti appena formati sulla pianta, difficilmente destinati a completare la maturazione così tardi nella stagione, una cimatura prima di questo periodo aumenta le risorse per i frutti rimasti.

Potare le zucchine

Sulle piante di zucchina, come anticipavamo, la cimatura non viene praticata, e i frutti vengono prodotti costantemente grazie all’allungamento dello stelo.

Però è comunque richiesta una sorta di potatura anche per queste piante, che consiste nella rimozione di tutte le foglie vecchie, a volte anche attaccate dall’oidio o da altri funghi patogeni. Si tratta di un lavoro di diverso tipo, ma sempre in tema di tagli finalizzati alla buona gestione della coltura.

Cosa succede se non cimiamo

La cimatura non è una tecnica indispensabile per la buona riuscita delle cucurbitacee, e infatti non viene praticata in tutti gli orti.

Lasciare le piante libere di crescere non comporta un errore grave, ma una conseguenza diversa, ovvero quella di ottenere frutti che maturano in un tempo più dilazionato e in numero abbondante, ma di pezzatura ridotta.

Raccogliere tanti meloni ed angurie di piccole dimensioni, non tutti contemporaneamente, può essere proprio un obiettivo specifico di chi coltiva l’orto per autoconsumo. Quindi in molti casi nell’orto famigliare si può scegliere di non cimare le piante cucurbitacee lasciando che si sviluppino liberamente.

Articolo di Sara Petrucci

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