L’irrigazione è una delle operazioni colturali necessarie in agricoltura, importante per un corretto sviluppo delle piante coltivate, in particolare durante i mesi estivi, in cui il caldo provoca rapida evaporazione.

Per avere un orto sano dobbiamo quindi essere capaci di irrigare al momento giusto e con la giusta quantità d’acqua. Gli ortaggi in condizioni di aridità mostrano sofferenza, ma anche gli eccessi possono essere dannosi, favorendo marciumi e malattie. Proviamo quindi a capire quando bagnare e quanti litri d’acqua si devono distribuire nell’orto.

metodo di irrigazione dell'orto

Non dobbiamo dimenticare che l’acqua è un bene prezioso: si possono attuare accorgimenti utili a risparmiarla, riducendo il fabbisogno di apporto idrico delle coltivazioni, ne vedremo alcuni. In ogni caso normalmente che nella maggior parte dei casi l’orto beneficia di una fornitura d’acqua, indispensabile dove l’estate è torrida, per cui bisogna averla disponibile, tramite rubinetto, pozzo o raccogliendo acqua piovana.

Irrigazione: i consigli di Sara Petrucci

Quanta acqua serve alle piante da orto

In tanti mi chiedono quanto spesso devono irrigare l’orto e con quanta acqua ogni metro quadro. Purtroppo rispondere a questa domanda è impossibile: ci sono molti fattori che fanno variare il bisogno di acqua e non ci sono regole universali che consentano di dare una risposta precisa. Sarebbe facile dire “bisogna bagnare l’orto tre volte a settimana e servono 5 litri ogni metro quadro coltivato“, la realtà però è più complessa.

Per sapere quanto spesso bagnare bisogna imparare a conoscere il proprio terreno e il proprio clima, con l’esperienza il coltivatore imparerà a farsi l’occhio e a capire il momento giusto per irrigare.

Mediamente si stima che un orto estivo ha bisogno di 3/5 litri al giorno ogni metro quadro, ma è una cifra da prendere molto con le pinze.

Ecco quali sono i reali fattori da cui dipende il fabbisogno idrico delle nostre coltivazioni:

  • Clima. La prima osservazione è banale: se piove non serve irrigare l’orto. L’intervento del coltivatore serve a fornire acqua quando natura non provvede. Anche sole e temperatura sono fattori importanti: quando ci sono molto caldo e molto sole l’acqua evapora dal suolo e traspira dai tessuti delle piante, dunque serve irrigare spesso.
  • Tipo di terreno. Il suolo può essere più o meno capace di trattenere l’acqua a lungo. Ad esempio un terreno ricco di sostanza organica avrà più capacità di restare umido, mentre un suolo sabbioso lascia scorrer via l’acqua e si asciuga subito, per cui richiede di essere bagnato spesso.
  • Piante coltivate. Ogni coltura ha un diverso bisogno d’acqua e anche una differente capacità di procurarsela. Ci sono piante con un apparato radicale sviluppato in profondità, che riescono a procurarsi l’acqua da sole, ad esempio la pianta dei ceci, altre invece sono più superficiali e quindi meno autonome e capaci di reggere a periodi di siccità.
  • Fase di sviluppo della pianta. Le piantine giovani hanno bisogno frequenti apporti di acqua, perché le loro radici non sono ancora ben sviluppate, con la crescita diventano più indipendenti. Per questo subito dopo le semine e i trapianti bisogna essere molto regolari nel bagnare. A volte può essere positiva una scarsità d’irrigazione, in particolare subito dopo il trapianto: si obbliga la pianta a svilupparsi in particolare nella parte radicale. Questo piccolo shock ha l’effetto di portare la piantina espandersi fuori dal suo pane di terra e quindi a radicarsi velocemente.Alcune piante come le leguminose richiedono acqua dal momento della fioritura, in modo da accumularla per quando si formerà il frutto e poter dare una produzione di verdura abbondante e di miglior qualità.

Quando alle piante manca acqua entrano in sofferenza e lo manifestano in modo molto chiaro, tutti avremo visto delle piante appassire o lasciarsi deperire per l’aridità. Un buon coltivatore però non deve basarsi su questi segnali, perché quando avvizzisce la pianta sta già patendo la siccità: bisogna invece irrigare con costanza in modo da non arrivare mai a questo stato e tenere le piante sempre in forma.

In molti casi conviene sospendere le irrigazioni qualche giorno prima della raccolta, per migliorare la qualità degli ortaggi. Questo vale solo per verdure da frutto, quali pomodori, meloni, zucchine.

Quanto irrigare piante in vaso

Le piante in vaso coltivate sul balcone hanno diverse esigenze rispetto a quelle coltivate in pieno campo, il terreno a disposizione dell’ortaggio tenuto all’interno di un contenitore è ovviamente limitato e quindi si richiede un apporto idrico più frequente.

Bisogna però ricordarsi che nella coltivazione sul balcone è particolarmente dannoso un eccesso d’irrigazione: annaffiando con troppa acqua si favoriscono marciumi delle radici e altre patologie.

Quindi il criterio deve essere di bagnare spesso e con costanza, ma usando una modesta quantità d’acqua ogni volta.

Irrigazione in serra

Se coltiviamo in serra l’irrigazione diventa un fattore chiave. Il fatto che sia un ambiente chiuso significa anche non ricevere acqua tramite pioggia, per cui bisogna bagnare costantemente sostituendo le precipitazioni. In genere conviene inserire nella serra impianti d’irrigazione automatizzati, idealmente con sistema a goccia, che evitano molto lavoro e mettono gli ortaggi al riparo da eventuali dimenticanze.

In una piccola serra è facile trovarsi eccessi di umidità, per cui anche in questo caso come per l’orto da balcone dobbiamo ricordarci di bagnare poco e spesso.

Irrigare l’orto al momento giusto

La scelta del momento in cui irrigare è molto importante: bisogna farlo agli orari giusti. A seconda del clima e del tipo di pianta ci sono orari in cui è meglio irrigare, in modo da permettere alla pianta di assorbire al meglio l’acqua e prevenire la formazione di malattie crittogamiche (muffe e funghi).

Una regola generale è quella di non bagnare mai l’orto nelle ore calde e assolate, per evitare che i raggi solari rifrangano le gocce e brucino le foglie. Inoltre una buona parte dell’acqua andrebbe sprecata per evaporazione. Si consigliano quindi irrigazioni la mattina presto oppure la sera, da evitare in ogni caso le ore in cui il sole è alto.

Attenzione alla temperatura dell’acqua

Bisogna fare attenzione agli shock termici: la temperatura dell’acqua d’irrigazione deve essere simile a quella dell’aria. Bagnare l’orto con acqua fredda in giornate torride può essere molto dannoso per le piante.

irrigazione a goccia

Irrigazione a goccia

Questo succede facilmente se si usa acqua del rubinetto, che arriva direttamente dalle tubature della rete idrica che stanno nel sottosuolo. Bagnare l’orto nei momenti freschi (come già detto, sera e mattina presto) aiuta anche a prevenire questo problema.

Per essere più sicuri è bene usare sempre bidoni o cisterne dove l’acqua possa decantare, raggiungendo la temperatura ambiente. In questo modo evapora anche l’eventuale cloro spesso immesso nell’acqua della rete idrica. Anche con l’irrigazione a goccia il problema termico si risolve, passando nelle manichette lentamente l’acqua fa in tempo ad acclimatarsi e prima di uscire dai tubi raggiunge la temperatura ambiente.

Metodi di irrigazione

innaffiatoio per ortoCi sono diversi metodi per bagnare un orto: dal semplice innaffiatoio all’impianto automatizzato ad ala gocciolante. Il sistema in cui bagnare non è secondario, perché se si fornisce l’acqua nel modo giusto si ottimizza l’apporto idrico, favorendo la salute delle piante e l’assorbimento dell’acqua.

In generale bisogna privilegiare l’irrigazione graduale, che bagna a poco a poco. Altra importante attenzione è quella di cercare di non bagnare le parti verdi della pianta, ma di dirigere l’acqua sul terreno ai piedi del fusto. Le gocce sulle foglie possono facilitare malattie fungine, lo scopo dell’irrigazione è far assorbire tramite le radici. Per questi motivi l’impianto a goccia risulta il miglior metodo.

  • Innaffiatoio o canna dell’acqua. Per orti di piccola scala o coltivazioni da balcone possiamo usare un annaffiatoio, la stessa funzione ma in modo più rapido la svolge una canna dell’acqua, magari con un diffusore a spruzzo che eviti il getto.
  • Sommersione e scorrimento. Si possono anche creare canali in cui far scendere rivoli d’acqua o “allagare” l’orto: si tratta dell’irrigazione per sommersione o scorrimento. Questi sistemi sono complessi da realizzare in modo funzionale e uniforme, perché prevedono un perfetto controllo dei canali: non si devono creare stagnazioni.
  • Irrigazione a pioggia o aspersione. L’irrigazione a pioggia è molto semplice da attuare, ma ha il grande svantaggio di colpire le parti verdi della pianta, bagnando le foglie.
  • Irrigazione a goccia. L’impianto a goccia consente di fornire acqua in modo graduale e localizzato, inoltre è molto semplice da temporizzare e automatizzare. Si tratta del miglior metodo per bagnare un orto.

Se non avete accesso alla rete idrica è molto importante che vi sia comunque un sistema per poter bagnare l’orto. Nel caso si può predisporre una cisterna o dei bidoni, pensando a un sistema per il recupero dell’acqua piovana. La raccolta dell’acqua è utile in ogni caso per ragioni ecologiche, anche quando c’è un pozzo o un rubinetto comodamente disponibile.

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Come risparmiare acqua nell’orto

Ci sono diversi accorgimenti che permettono di risparmiare acqua nell’orto, sono attenzioni molto utili per risparmiare acqua, bene prezioso, e anche per poter lavorare meno.

Un terreno ben preparato, ad esempio con una buona vangatura e concimazione, può da un lato drenare l’acqua in eccesso, dall’altro trattenere al meglio l’umidità. Questo è certamente il primo requisito per risparmiare notevolmente sugli interventi di irrigazione. Volendo irrigare meno e coltivare meglio bisogna quindi curare molto la preparazione del terreno, in particolare ammendando con sostanza organica. Sostanze ammendanti naturali come il letame o soprattutto l’humus di lombrico sono formidabili aiutanti.

Anche la pacciamatura può aiutare molto a ridurre il fabbisogno idrico delle colture, che sia naturale (paglia, erba, foglie oppure cippato) o realizzata con teli. Pacciamando si riduce notevolmente l’evaporazione e quindi bisognerà bagnare meno le piante dell’orto, questo sistema è consigliatissimo per tutti gli ortaggi. La paglia permette una traspirazione rispetto al telo, lo scambio di ossigeno è positivo per il terreno.

Dupety orto senza acquaColtivare senza acqua

Ci sono esperimenti di coltivazione senza acqua, usando il cippato come pacciame. Questo può accumulare un umido e una capacità di ritenzione idrica tale da evitare di dover bagnare. Jacky Dupety ha raccontato il suo metodo in un libro davvero interessante.

Sul sito della casa editrice Terra Nuova potete trovare il manuale “L’orto senza’acqua” e anche leggerne l’indice e un estratto utile a farvi un’idea.

Per chi volesse acquistare questo libro si può fare anche tramite Amazon, anche se personalmente consiglio di farlo direttamente tramite l’editore.

Leggi tutto su: irrigare l’orto

Articolo di Matteo Cereda

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