Una delle operazioni più importanti da fare coltivando le patate è la rincalzatura, che consiste in sintesi nello spostare un po’ di terra verso la base della pianta. Ci sono vari motivi per cui conviene rincalzare le patate, il più importante è evitare che i tuberi possano emergere, trovandosi al sole.

Il lavoro di rincalzo è utile non solo sulle patate ma anche per varie altre colture dell’orto, i tuberi però sono forse la pianta in cui è più proficuo. Come ogni pratica in agricoltura ci sono diversi pareri, io consiglio di rincalzare due volte durante il ciclo colturale. Se facciamo bene questo lavoro possiamo migliorare qualità e quantità del raccolto. Qui di seguito provo a spiegarvi in che periodo è indicato fare il nostro spostamento di terra.

come rincalzare le patate

Se volete poi approfondire altri aspetti di questo tubero potete cominciare a farlo con la lettura della pagina generale sulla coltivazione delle patate, da cui trovate poi numerosi approfondimenti su ogni aspetto, dalla semina alla raccolta.

Perché effettuare la rincalzatura

Il primo e principale motivo, come anticipato è tenere le patate sotto terra. Le patate sono un tubero che si sviluppa nel sottosuolo, dove deve restare fino al momento del raccolto, altrimenti l’ortaggio non sarà commestibile. Con i raggi solari infatti la patata diventa di colore verde, questo succede perché si innesca una produzione di solanina, sostanza tossica per l’uomo. In caso di produzione abbondante alcuni tuberi potrebbero uscire allo scoperto, per esser certi che questo non avvenga non c’è metodo migliore che riportare una montagnetta di terra alla base della pianta.

A parte questo rincalzando andiamo anche a smuovere il terreno, cosa molto positiva perché evita che la terra si compatti, indurendosi e ostacolando lo sviluppo di tuberi di buona pezzatura. Muovere la terra ha anche l’ulteriore valore di ossigenarla.

Il rincalzo inoltre può essere anche un’operazione protettiva, riparando con una copertura di terra la pianta dal freddo.

Infine ci sono due effetti collaterali positivi, che permettono di ottimizzare i lavori nell’orto:

  • Eliminare le infestanti. Rincalzando di fatto si zappa, sarchiando eventuali erbe infestanti.
  • Concimare in corso di coltivazione. Può essere il momento giusto per una leggera concimazione di rinforzo: spargendo compost o letame maturo prima del rincalzo e approfittando del movimento di terra per incorporare il fertilizzante nel terreno.
  • Proteggere i tuberi da alcuni insetti parassiti, come la tignola delle patate.

Il rincalzo delle patate: un video

Sara Petrucci ci spiega come e quando rincalzare le patate, sul canale Youtube di Orto Da Coltivare (vi siete già iscritti?).

Quando rincalzare

A mio parere vale la pena rincalzare due volte durante la coltivazione, questa non è una regola fissa ma semplicemente il mio metodo. Il periodo esatto in cui fare il lavoro varia a seconda della zona climatica e del periodo in cui le patate vengono seminate. In genere si piantano le patate a inizio marzo, per cui si rincalzeranno verso la fine del mese una prima volta, e una seconda operazione più consistente sarà intorno a metà o fine aprile.

In generale non bisogna rincalzare se il terreno è bagnato, ma aspettare che sia “in tempera”.

Il primo rincalzo

Il primo rincalzo è leggero e si effettua sulle piantine giovanissime. Lo scopo primario è ripararle da eventuali gelate tardive notturne, che seminando patate a inizio marzo potrebbero ancora verificarsi. I germogli della patata infatti sono abbastanza sensibili. Per questo è più importante rincalzare in questo periodo al nord piuttosto che in climi più miti.

Per effettuarlo aspettiamo che la metà delle piante emetta le prime due foglie vere, in genere succede dopo due o tre settimane dalla semina.

Si tratta di un momento importante anche per la sarchiatura, visto che le piante sono piccole e patiscono maggiormente la competizione di altre erbe, quindi più che un vero e proprio rincalzo si tratta di spostare un po’ di terra mentre già stiamo zappettando per controllare le infestanti.

Procediamo quindi spostando terra fino a coprire le foglioline delle giovani piante. In questo modo otteniamo un altro bel risultato: la pianta dovrà allungarsi per ritrovare la luce, di conseguenza produrrà più stoloni nel terreno, che sono le parti da cui si originano i tuberi. Stiamo stimolando quindi un aumento di produzione.

Secondo rincalzo

Il rincalzo vero e proprio si effettua dopo almeno un mese dalla semina, quando le piante sono arrivate a circa 20 centimetri di altezza. Se non avete effettuato il primo rincalzo però conviene che anticipiate leggermente il lavoro, rincalzando le piante ai 15 cm. Prima di fare la rincalzatura volendo possiamo spargere un poco di concime, il compost maturo o lo stallatico pellettato vanno benissimo allo scopo.

Il secondo rincalzo sarà più consistente, andando a creare una vera e propria montagnetta ai piedi delle patate.

Come rincalzare

Il concetto della rincalzatura è molto semplice: si tratta di spostare della terra, trasferendola dallo spazio interfila o di camminamento, fino ad arrivare a ridosso del fusto della pianta. Siccome i tuberi in genere si seminano per file non conviene rincalzare la singola pianta, ma smuovere la terra verso le piante su entrambi i lati, in modo da creare una sorta di collinetta lungo tutto il filare.

In piccoli orti il lavoro si esegue con una qualsiasi zappa, meglio se a lama squadrata, trascinando la terra o spingendola. Il lavoro è piuttosto faticoso per braccia e schiena. Esistono anche dei rincalzatori manuali, che hanno una forma a “V” in modo da passare spostando la terra sui due lati. Se si piantano le patate in modo regolare con la giusta distanza di interfila questi strumenti risultano utili a fare un lavoro veloce con fatica ridotta, ad esempio questo rincalzatore Wolf Garten (parte del sistema Multi Star come l’indispensabile frangizolle sarchiatore) o questo vomere manuale.

Su maggiori estensioni esistono svariati macchinari per rincalzare: si possono applicare vomeri o assolcatori da applicare al motocoltivatore, per l’agricoltura professionale anche al trattore. Macchine più raffinate sono quelle a doppio disco, in grado di fare una rincalzatura più ordinata se impiegate su un suolo bel lavorato.

Articolo di Matteo Cereda

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