Si può cominciare in tre modi diversi una coltivazione di cipolle, due sono i classici metodi usati per quasi tutte le piante da orto: la semina diretta e il trapianto delle piantine. Il terzo metodo per piantare cipolle è invece peculiare di questa specie: i bulbilli, di cui parliamo in questo articolo.

I bulbilli o bulbetti di cipolla sono comodissimi da piantare: il lavoro è più semplice e veloce rispetto alla semina e  si risparmiano la gestione delle piante in vasetto nel semenzaio. Anche per la pianta c’è il grande vantaggio di non dover subire un trapianto, ma di poter radicare direttamente nell’aiuola di coltivazione.

bulbilli di cipolla

Tuttavia ci sono anche dei difetti: in primo luogo la difficoltà di trovare in vendita bulbilli biologici di produzione italiana. Scopriamo meglio cosa sono questi piccoli bulbi da trapianto che troviamo in vendita e come fare a coltivare cipolle partendo proprio dai bulbilli.

Cosa sono i bulbilli di cipolla

Prima di capire cosa sono questi “bulbilli” è necessario fare una panoramica del ciclo colturale della cipolla. La cipolla (allium cepa) è una pianta bulbosa. Questa specie nasce da seme, sviluppa durante il primo anno di vita la sua parte aerea e contestualmente ingrossa il suo bulbo basale, che è la parte edule che andremo a raccogliere. La cipolla sarebbe una specie biennale: nel suo secondo anno la pianta ricaccia dal bulbo andando in fioritura e producendo poi la semente. Coltivando nell’orto però i bulbi vengono raccolti nel primo anno e non si arriva quindi a vederne la fioritura.

Il bulbillo è un piccolo bulbo di cipolla che viene fermato nella crescita al suo primo anno, quando misura circa 2 cm di diametro. Per ottenerlo bisogna toglierlo dal terreno durante la coltivazione primaverile, quando è ancora piccolo e conservarlo in condizioni di temperatura e umidità tali che non germogli. L’anno successivo il bulbetto così ottenuto potrà essere piantato e vita a una pianta che continuerà la sua crescita senza montare a seme, ingrossando il bulbo fino a offrire un’ottima cipolla da raccogliere.

Sebbene sia possibile autoprodurre bulbilli è una pratica non semplicissima, se viene fatta erroneamente è facile che i bulbetti ottenuti germoglino prima del tempo o vadano a seme durante la coltivazione piuttosto che accrescere la cipolla. Per questo in genere chi fa orto preferisce acquistarli.

Come si piantano i bulbilli

bulbo di cipolla

Piantare i bulbilli è molto semplice: in primo luogo dobbiamo preparare il terreno, rendendolo sciolto e drenante, come descritto nell’articolo sulla coltivazione della cipolla.

Poi si tracciano i solchi, tenendo una distanza di almeno 30 cm tra le file. Nel solco disporremo i bulbilli a 20 cm di distanza l’uno dall’altro.

Il bulbino deve essere messo a circa 2 cm di profondità, facendo attenzione che appia la punta rivolta verso l’alto.

Il lavoro termina dopo aver chiuso il solco e dato una prima annaffiatura. Il terreno umido e le giuste temperature attiveranno il bulbillo dormiente, che comincerà a vegetare.

Possiamo dire che partendo dal bulbillo la coltivazione della cipolla diventa simile a quella dell’aglio e dello scalogno.

Periodo in cui piantare

Il periodo corretto per l’impianto dei bulbi è la fine dell’autunno (ottobre o novembre), oppure la primavera (marzo, aprile), questo a seconda del clima della zona in cui si coltiva e della varietà di cipolla piantata. Volendo seguire le fasi lunari è corretto scegliere un giorno di luna calante, che favorisce la parte sotterranea della pianta e riduce il rischio di montata a seme.

Vantaggi della coltivazione a partire dal bulbo

Il bulbetto di cipolla offre notevoli vantaggi rispetto alla semente.

  • Comodità di semina. In primo luogo è molto semplice da maneggiare: piantarli è veloce e viste le sue dimensioni non si rischia di dover diradare poi le piante.
  • Ciclo colturale più breve. Il bulbillo di fatto è una pianta che ha già vissuto un certo periodo, per cui rispetto al seme impiega meno tempo ad arrivare a raccolto. Questo significa che piantando bulbilli possiamo impegnare la parcella di orto per un tempo inferiore.
  • Evitare i trapianti. Il trapianto non è un’operazione indolore, in particolare per una pianta come la cipolla, che si sviluppa nel terreno. Con il bulbillo si evita alla pianta il trasloco dalla vaschetta alla piena terra, questo è un beneficio per l’apparato radicale.

Lo svantaggio di questo metodo sta nel costo: le retine con i bulbilli costano sensibilmente di più rispetto alle bustine di semi, se poi si raccolgono i semi in proprio facendo fiorire la cipolla si ottiene semente senza spendere nulla. Inoltre se i bulbilli non sono stati mantenuti in modo corretto potrebbero andare a seme durante la primavera.

Come autoprodurre i bulbilli

Purtroppo i bulbilli che si trovano in commercio nei vivai e nei negozi di agraria sono quasi sempre di produzione estera ed è difficile trovarne certificati bio. Volendo possiamo decidere di produrre in proprio questi bulbetti da piantare, anche se non è certo una pratica conveniente in termini di tempo.

Per ottenere bulbilli bisogna cominciare l’anno prima rispetto a quello in cui si impianteranno. Si deve partire dai semi, che vanno piantati a inizio primavera a poca distanza tra loro. Le piantine andranno estratte dopo circa 3 mesi, quando il bulbo ha una misura compresa tra i 15 e i 20 mm di diametro. Queste cipolline devono essere seccate al sole per una settimana circa, poi vanno conservate in un luogo asciutto.

Lettura consigliata: Come si coltivano le cipolle

Articolo di Matteo Cereda

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