L’agricoltura biologica prende esempio da quello che succede in natura: se le piante sono in grado di autoregolarsi per avere un terreno sempre fertile occorre imitarle. In un bosco le foglie cadono a terra e vengono mangiate dagli insetti, decomposte da batteri aerobi e trasformate in humus. Così nell’orticultura bio dobbiamo saper apportare sostanza organica e lavorare il terreno senza romperne gli equilibri.

Per capire come fare al meglio un orto biologico bisogna quindi partire dal prendersi cura del suolo, analizzando il terreno in modo da sapere come lavorarlo per renderlo coltivabile al meglio.

terreno compostato

La fertilità e la corretta strutturazione del suolo sono elementi cruciali per una corretta coltivazione dell’orto e del frutteto. Nel metodo biologico questo è doppiamente importante: rinunciando all’uso di prodotti chimici tossici si scommette sull’azione dei microrganismi che risiedono nel suolo. Una terra drenante e sana consente di prevenire la maggior parte delle malattie delle piante.

Conoscere e analizzare il terreno

la terra da analizzare

L’analisi del terreno

cartina tornasole per misura del ph

Misurare il PH

il terreno di un campo

Tipologie di terreno

molecola di fosforo

Elementi nutritivi

L’analisi del terreno

Per prendersi cura del suolo è importante per prima cosa conoscere le caratteristiche, questo deve essere fatto analizzando il terreno del nostro orto. Non serve necessariamente un’analisi di laboratorio: possiamo ottenere con alcuni semplici prove e con una cartina tornasole molte indicazioni importanti per capire che substrato ci troviamo a coltivare. In base alla struttura fisica possiamo dividere in tipologie i terreni: ad esempio un substrato può essere argilloso, sabbioso o a medio impasto. La conoscenza del suolo comprende anche sapere il suo valore di ph, che ha un’influenza importante sulla capacità delle piante di assimilare nutrimento. Oltre a valutare la terra dobbiamo prestare attenzione anche al clima e alla posizione dell’orto. Occorre capire come disporre la coltivazione in base all’esposizione al sole e predisporre eventuali accorgimenti per limitare i danni.

Per coltivare è utile anche sapere quali sono gli elementi nutritivi: sia i tre fondamentali azoto, fosforo e potassio, che gli altri microelementi utili.

Approfondisci: analizzare il terreno dell’orto.

Approfondisci: osservare le piante spontanee.

Le tipologie di terreno

Che sia sabbioso, argilloso o sassoso a seconda del nostro terreno possiamo con alcune accortezze nella lavorazione e nella concimazione possiamo coltivare al meglio i nostri ortaggi biologici. E’ utile capire il tipo di terreno quindi per organizzarsi al meglio nel progetto e nella lavorazione.

Anche il fatto che il suolo sia acido oppure basico è un’informazione di primaria importanza, che possiamo scoprire misurando il ph del suolo.

Approfondisci: valutare le tipologie di terreno.

Approfondisci: misurare il ph.

Le sostanze nutritive

Coltivando occorre fare attenzione che determinate sostanze necessarie allo sviluppo dei nostri ortaggi siano presenti e si mantengano nel terreno. Ci sono 3 elementi principali (Azoto, Fosforo e Potassio) e diversi microelementi. Meglio conoscere bene cosa deve esserci nel terreno del nostro orto per arricchirlo se dovesse servire. Approfondisci: le sostanze nutritive delle piante dell’orto.

Come preparare il terreno

vanga nel terreno

La lavorazione

corso sul suolo

Lavorazione del terreno

La struttura fisica del terreno può essere modificata e resa ottimale per accogliere sementi e piantine tramite una lavorazione meccanica. Lo scopo della preparazione del terreno è renderlo soffice, quindi facilmente permeabile dalle radici delle piante, e drenante, evitando ristagni di acqua che causerebbero marciumi. Per ottenere queste caratteristiche il suolo deve essere periodicamente vangato e zappettato. Per accogliere i semini o le giovani piante è bene anche affinare la parte superficiale preparando un letto di semina ben livellato, dove le zolle sono sminuzzate. Ci sono anche attrezzi a motore e macchine agricole che possono aiutare in queste operazioni, come l’aratro, il ripuntatore, la vangatrice, la motozappa e il motocoltivatore.

Nell’agricoltura biologica si lavora il terreno senza interrare lo strato superficiale in profondità, per mantenere fertile e ricco di sostanza organica il nostro orto. Si evita l’aratro e si lavora quindi di forcone fino ai 30 cm (o di ripuntatore se volete usare un trattore) e di vanga solo nello strato superiore.

Approfondisci: la lavorazione del terreno nell’orto biologico.

La concimazione per migliorare il terreno

Per migliorare sia le caratteristiche fisiche del terreno che la presenza di sostanze nutritive è importante ricorrere alla concimazione.

In un orto biologico si usano solo concimi di origine naturale, si tratta di sostanze di origine organica, come le deiezioni animali o i vegetali compostati, oppure di origine minerale. Il discorso su come concimare è lungo e richiede un approfondimento, semplificando possiamo dire che ottimi concimi completi per un piccolo orto sono il letame maturo, il compost maturo e l’humus di lombrico. Chi non ha possibilità di reperire o autoprodurre una di queste sostanze, magari perché ha un orto urbano in città, può ripiegare su concimi pellettati come lo stallatico o la pollina.

Approfondimentoguida alla concimazione dell’orto biologico.

Articolo di Matteo Cereda

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