pianta di amarantoL’amaranto è una pianta spontanea, poco conosciuta come ortaggio, a volte si trova nelle bordure come infestante e non tutti sanno che si può coltivare come ortaggio. Per la botanica si chiama Amaranthus e fa parte della famiglia delle amarantacee.

In realtà si tratta di una coltura che merita più attenzione, in quanto davvero interessante per l’orto. Oltre a essere una pianta molto semplice da coltivare, che si adatta a tutti i tipi di terreni e ha pochi nemici, ha una doppia funzione alimentare: si mangiano sia le foglie che i semi.

Il seme si consuma come fosse un cereale, valida alternativa per celiachi alle granaglie che contengono glutine, mentre le foglie si mangiano cotte come erbette, biete o spinaci.

La pianta dell’amaranto

Pianta originaria del centro America, diffusa in tutto il mondo, l’amaranto si adatta a qualsiasi terreno, prediligendo quelli ricchi di sostanza organica, e ama il clima caldo. Si tratta di una pianta che può arrivare a 80 centimetri o anche un metro di altezza, ha un apparato radicale a fittone, foglie da 5/20 centimetri che come già detto sono commestibili. Nella parte centrale l’amaranto sviluppa un’infiorescenza principale da cui si sviluppano i fiori, piccole capsule che racchiudono i semi. Esistono diverse varietà di amaranto, se ne contano oltre 60, più o meno adatte ad esser coltivate.

Seminare l’amaranto nell’orto

I semi dell’amaranto sono molto vitali, restano attivi anche 10 anni nel suolo, una pianta può produrne anche un milione, proprio per questo è tipica come erba infestante. Si può quindi intuire che non è difficile seminare questo vegetale in un orto coltivato.

Scelta e preparazione del terreno. Predilige la terra fertile, ricca di sostanza organica, infatti si trova spesso a infestare le aiuole concimate. La preparazione del terreno richiede una vangatura profonda e una concimazione organica.

Periodo di semina. Si semina ad aprile nel sud Italia, a maggio al nord visto che teme il freddo, si può mettere direttamente a dimora oppure in pane di terra. La semina in semenzaio consente di iniziare un mese prima la coltivazione.

Come seminare l’amaranto. Il seme si mette a poco meno di 1 centimetro di profondità. Si possono mettere 2-3 semi di amaranto insieme, diradando poi quando le piantine mettono le prime due foglie vere e si può selezionare la più vigorosa. Dopo aver messo il semino si ricopre con terra fine e si bagna.

Sesto di impianto. Le piante devono stare a 15/20 cm l’una dall’altra se si vuole consumare la foglia, aumentando la distanza invece se si vogliono coltivare piante da seme, infatti in quest’ultimo caso bisogna lasciar crescere la pianta di più.

Dove trovare i semi di amaranto. Essendo una coltivazione poco diffusa non è semplicissimo reperire i semi, si possono però recuperare via internet.

La coltivazione

L’amaranto cresce rapidamente e non ha grossi problemi di erbe infestanti, è quindi decisamente semplice il lavoro di coltivazione nell’orto. L’irrigazione è necessaria solo in periodi molto secchi, perché si tratta di una pianta resistente alla siccità. Un’irrigazione settimanale può bastare a garantire una corretta crescita anche nei periodi caldi.

La concimazione è sufficiente farla preparando il terreno, nella misura di circa 3-4 kg di letame o di compost al metro quadro. Non bisogna esagerare con l’azoto perché l’amaranto come gli spinaci può accumulare nitrati nelle foglie, che diventano tossiche al consumo.

Avversità

L’amaranto è una pianta molto rustica, non per niente viene conosciuta più come erba infestante che come pianta da orto, per questo non ha molti nemici e non richiede trattamenti anti parassitari. Può subire gli afidi, nel caso si verificasse questo parassita potete leggere l’articolo su come difendere le piante dagli afidi, per capire come affrontare l’infestazione con metodi naturali.

La raccolta e l’utilizzo dell’amaranto

Le foglie. L’amaranto coltivato per consumare le foglie si raccoglie quando la pianta è giovane e tenera, si possono asportare solo le foglie che servono o raccogliere l’intera pianta. La produzione di foglie è da fine giugno fino al primo freddo. Le foglie si mangiano cotte allo stesso modo delle altre verdure a foglia, come biete e spinaci.

I semi. I semi maturano tra agosto e ottobre, si raccolgono quando sono semplici da separare tra le dita. Si impiegano come i cereali: si può usare l’amaranto in farina, per fare il pane, in zuppe e minestre, possono anche essere soffiati. Se bolliti i semi fanno una gelatina tipo quelli della tapioca. La coltivazione per ottenere i semi nell’orto però non produce tantissimo, pur essendo molti i semini sono di piccole dimensioni.

Le proprietà dell’amaranto

Molti semi sono ricchi di proteine e fibre, nell’amaranto troviamo una bella presenza anche di calcio, magnesio, fosforo e ferro. Rispetto ai cereali l’amaranto ha un alto valore nutritivo come alimento e i semi essendo privi di glutine sono indicati per i celiachi. Tutte queste proprietà rendono l’amaranto un ortaggio ma molto interessante da coltivare, vale la pena quindi scoprire questa coltura ancora poco conosciuta.

Articolo di Matteo Cereda

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