frutti di melagrana sui ramiIl melograno è una pianta da frutto di un certo pregio ornamentale, grazie ai suoi bei fiori arancio rossi e ai frutti dalla buccia rosa intenso che rallegrano l’autunno. Per questo motivo la potatura riveste anche un ruolo estetico, con gli scopi di mantenere la pianta in ordine, di garantirle una forma armoniosa e, naturalmente, di farla sviluppare sana e produttiva.

Si può scegliere di gestire la pianta a cespuglio oppure ad alberello, in base a questo ovviamente cambieranno alcune scelte nella potatura. Quando si tagliano i rami del melograno, come di qualsiasi altra pianta da frutto, bisogna avere alcune accortezze, lavorando con attrezzi puliti, questo è importante per evitare di far ammalare la pianta.

Quando si pota il melograno

La potatura di produzione, ovvero quella che si pratica su piante di melograno adulte e già produttive, si esegue verso la fine dell’inverno. Una delle operazioni più significative per questa specie è l’eliminazione dei polloni, perché il melograno per sua caratteristica naturale ne emette abbondantemente. I polloni tendono a sottrarre energia alla pianta, indebolendone il vigore e la produttività ed eliminarli quindi è importante sia che l’albero abbia una conformazione ad alberello, sia che venga gestito a cespuglio. Tuttavia, i polloni eliminati hanno una loro utilità per espandere la coltivazione di questa specie, perché servono alla propagazione di nuovi esemplari. Uno dei metodi più utilizzati per la propagazione del melograno, infatti, oltre alla talea, alla propaggine e alla margotta, è quello di mettere a radicare i polloni per ottenere nuove piante da mettere a dimora. Allo scopo è preferibile scegliere i polloni giovani, dotati di maggiore attitudine a radicare, e questi devono essere messi in un vaso con terriccio per un certo tempo. Si ottengono così nuovi melograni con le stesse caratteristiche della pianta madre. I polloni possono essere eliminati anche durante la stagione vegetativa, così come devono essere eliminati gli eventuali succhioni che si sviluppano dalle branche e che hanno un portamento verticale.

Potatura di allevamento

La pianta del melograno può essere allevata a cespuglio o ad alberello e al momento dell’impianto dovrebbe essere già decisa l’una o l’altra soluzione.
Nel primo caso si asseconda la naturale tendenza della pianta e di conseguenza la gestione risulta semplice. Bisogna scegliere le 3 o 4 branche principali, e cimarle a circa 20 cm da terra, eliminando le altre. Da queste si generano poi i fusti principali del cespuglio, che dovranno essere aperti ed inclinati. Durante la fase di allevamento è infatti importante garantire questa inclinazione alle branche, ricorrendo eventualmente a dei tiranti in modo che stiano aperte di circa 30 gradi verso l’esterno. Questa accortezza consente una buona penetrazione della luce nella chioma, condizione importante per la maturazione dei frutti e utile per prevenire gli attacchi delle cocciniglie. In seguito, le branche verranno rinnovate periodicamente per garantire sempre una buona produzione.

Nel secondo caso, ovvero se la scelta è per la forma ad alberello, bisogna mantenere un fusto basso da cui far partire le branche principali aprendole in una forma a vaso, e tutti i rami che cresceranno sotto le branche principali lungo fusto e alla base della pianta come polloni dovranno essere eliminati.

Come potare: criteri ed accortezze

La potatura del melograno non richiede interventi particolarmente intensi, l’importante è guidare correttamente lo sviluppo delle branche in modo da ottenere una chioma equilibrata nel tempo.

I frutti migliori sono quelli che si sviluppano sui rami che crescono verso l’esterno della chioma, quindi i rami diretti verso l’interno vanno eliminati. In alternativa quando questi sono ancora teneri possiamo indirizzarli verso l’esterno mediante dei tiranti, sempre con la dovuta delicatezza.

Il melograno fruttifica sui rami di due anni e bisogna rinnovare regolarmente i rami che hanno fruttificato l’anno precedente con dei tagli di sfoltimento. I frutti vengono prodotti in cima ai rami, quindi i tagli di raccorciamento sui rami ne precludono la fruttificazione e non sono consigliati. Questi hanno però senso nel caso in cui si noti una zona spoglia della chioma, per stimolare la vegetazione in quel punto.

Vanno inoltre diradati quei rami molto fitti, così come vanno sempre eliminati i rami secchi e quelli colpiti da patologie. In questo ultimo caso è importante disinfettare gli attrezzi utilizzati per la potatura passando da piante malate, o presunte tali, a piante inequivocabilmente sane.

tra la chioma del melograno

Come per le altre specie da frutto vale inoltre il consiglio di non esagerare: tagliando troppo, la produzione risulterà molto scarsa senza alcun altro vantaggio. Non bisogna però neanche essere troppo parsimoniosi, perché tagliare troppo poco porta a fruttificazione abbondante con i rischi che la pianta si affatichi eccessivamente e che alcuni rami si spezzino sotto il peso dei frutti.

Gli attrezzi usati per i tagli dovrebbero essere mantenuti bene nel tempo, in modo che le lame siano sempre in buono stato per garantire tagli netti e decisi, evitando sfibrature nel legno. I tagli devono essere sempre inclinati per favorire lo sgrondo delle gocce di acqua che cadono con pioggia e rugiada ed evitare quindi i marciumi nel punto di taglio.

La potatura: criteri generali
La coltivazione del melograno

Articolo di Sara Petrucci

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