Il pomodoro è una verdura che caratterizza per eccellenza la nostra cucina italiana, e come coltura è l’indiscusso protagonista degli orti estivi, per cui è importante che le piante crescano belle e sane e che diano frutti genuini fino al termine del loro ciclo.

Purtroppo, come sa chiunque abbia provato a coltivarle, nonostante siano piante molto generose, subiscono di frequente danni da malattie e parassiti, che se non controllati ci costringono ad espiantare la coltura prima del suo termine naturale. Per raccogliere pomodori fino a settembre inoltrato, è quindi fondamentale saper prevenire le avversità, riconoscerle e debellarle con i giusti rimedi ecologici, coerenti con una coltivazione bio.

parassita sul pomodoro: cimice

Vediamo in particolare quali sono i principali insetti nemici dei pomodori, dalle cimici alla tuta absoluta, e con quali insetticidi naturali tenerli a freno, senza causare inquinamento né danno agli insetti utili, ma coltivando in modo biologico.

Prevenire i parassiti del pomodoro

Bisogna premettere che le rotazioni colturali sono come sempre una basilare misura preventiva per scoraggiare, o almeno diminuire, gli attacchi di malattie e parassiti specifici, e anche in un orto con poche aiuole bisogna provare a cambiare ogni anno il posto ai pomodori.

Altra precauzione è l’uso di dosaggi equilibrati di concime, anche se organico, perché gli eccessi di azoto favoriscono gli attacchi di patogeni e parassiti.

Come difendere il pomodoro dagli insetti

Abbiamo già indagato le malattie più nocive per i pomodori, impariamo ora a conoscere i principali insetti nocivi: dai più piccoli, come i soliti afidi o il ragnetto rosso, ai lepidotteri, fino alle cimici che negli ultimi anni sono diventate un vero flagello. Questi parassiti possono essere contrastati anche con rimedi naturali, che scopriremo punto per punto.

Esistono anche dei sistemi di trappolaggio, utili a monitorare alcuni insetti, ad esempio le trappole cattura insetti per tuta absoluta e mosca bianca, che sfruttano l’attrattivo cromatico e del feromone specifico.

Cimici sui pomodori

Le cimici sono un noto flagello delle colture di pomodoro, e negli ultimi anni sono diventante particolarmente aggressive, soprattutto con l’introduzione accidentale dei nostri ambienti della cimice asiatica (Halyomorpha halys), come se non fosse già bastata quella “classica” ovvero la cimice verde (Nezara viridula). Le cimici sono insetti dell’ordine dei Rincoti e il loro danno è provocato da punture necrotiche su foglie e frutti e pessimo sapore che questi ultimi acquisiscono una volta colpiti. Non è difficile riconoscere le punture delle cimici sui pomodori, perché vi si notano degli ingiallimenti minuscoli.

Per debellare questi insetti bisogna allestire delle reti antinsetto attorno alle piante, o armarsi di pazienza e raccogliere a mano tutti gli esemplari che si trovano sulle piante. La cimice asiatica deve essere combattuta a livello territoriale, e se ne occupano infatti Servizi Fitosanitari Regionali. Dal 2020 sono in corso prove di lancio di uno degli insetti individuati come possibili antagonisti, ovvero la Vespa samurai, un piccolo imenottero che parassitizza le uova della cimice. I lanci vengono organizzati in luoghi ben definiti e i Servizi ne valutano l’efficacia.

Approfondimenti:

Tignola del pomodoro (tuta absoluta)

tuta absoluta

La tignola del pomodoro viene comunemente chiamata anche col suo nome latino, Tuta absoluta. Si tratta di un lepidottero che scava mine filiformi dapprima nelle foglie, poi anche nei piccioli, nel fusto e soprattutto nei frutti. Per questa sua attività trofica a gallerie viene chiamata anche fillominatrice del pomodoro.

Ci sono vari metodi di lotta contro la tuta absoluta, in un contesto di agricoltura biologica possiamo intervenire per contrastarla quanto prima con un prodotto a base di Spinosad, o con il Bacillus thuringiensis, più specifico contro i lepidotteri in fase larvale e per questo maggiormente selettivo nel uccidere le larve di tignola. In entrambi i casi, trattare nelle ore fresche e leggere attentamente l’etichetta per quanto riguarda dosi e numero massimo di trattamenti annuali.

Approfondisci: tuta absoluta

Nottua gialla del pomodoro

Un altro lepidottero può fare molti danni ai pomodori, ed è la nottua gialla (Helicoverpa armigera) detta anche nottua del pomodoro. Le prime larve che nascono danneggiano le foglie e i fiori, le successive anche i frutti, acerbi o in via di maturazione, bacandoli e rendendoli impossibili da mangiare.

Anche in questo caso il Bacillus thuringiensis è il prodotto più indicato, altrimenti si può utilizzare anche un insetticida a base di azadiractina, ovvero il principio attivo dell’olio di neem.

Approfondisci: nottua gialla dei pomodori

Aleurodidi o mosche bianche

mosca bianca

Le piccole mosche bianche (Trialeurodes vaporarium e Bemisia tabaci) attaccano in particolare le colture in serra, e tra queste il pomodoro. Possiamo trovare questi minuscoli insetti in colonie sulla pagina inferiore delle foglie, dove succhiano linfa e causano ingiallimenti, imbrattamenti con la loro melata e deperimenti delle piante.

Purtroppo questo parassita compie molte generazioni l’anno, riproducendosi senza sosta finché le temperature glielo consentono. Di conseguenza non bisogna lasciare loro campo libero, ma intervenire quanto prima, e fortunatamente chi coltiva biologico in questo caso può disporre di svariate possibilità per realizzare dei trattamenti efficaci:

Afidi del pomodoro

Gli afidi, soprattutto Myzus persicae, arrecano danni diretti, ovvero la suzione di linfa, con accartocciamento di foglie e germogli, la melata appiccicosa e la comparsa di formiche, ma anche danni indiretti come la trasmissione delle virosi.

Per questo devono essere scoraggiati mediante l’irrorazione di estratti di ortica, di aglio o di peperoncino, o debellati col sapone di Marsiglia. Teniamo sempre conto che in un orto, o comunque in un ambiente di coltivazione dove non si usano insetticidi aggressivi, di solito i predatori naturali degli afidi sono presenti e fanno già un buon lavoro di contenimento di questi parassiti.

Tripidi

I danni dei tripidi sono visibili sulle foglie di pomodoro, perché le riempiono di tantissime macchie puntiformi argentate, e i tessuti in quei punti necrotizzano. Questo è il danno diretto, che riduce la capacità fotosintetica delle foglie, a cui si aggiunge il danno indiretto della potenziale trasmissione di virosi.Per questo devono essere combattuti mediante trattamenti con gli insetticidi ammessi in agricoltura biologica, a base di Beauveria bassiana, Spinosad, Piretro, Olio essenziale di arancio dolce, Azadiractina. Come nel caso degli aleurodidi, anche per i tripidi ci sono molti prodotti registrati, per cui chi coltiva pomodori a livello professionale (ma non solo) può davvero provare tante soluzioni.

Acari: il ragnetto rosso

Il ragnetto rosso è un acaro piccolissimo, che trae nutrimento dalla linfa delle foglie e le decolora fino ad accartocciarle. Si riconosce per la presenza di sottili ragnatele che avvolgono le foglie colpite, soprattutto in estate e nei periodi secchi.

In ambiente protetto contro gli acari fitofagi si può ricorrere alla lotta biologica propriamente detta, con il lancio dell’insetto ausiliare Phytoseilus persimilis, mentre all’aperto possiamo provare a spruzzare dei macerati di aglio o trattare anche in questo caso con la Beauveria bassiana.

Nematodi galligeni

I nematodi causano una moltitudine di galle alle radici, che così compromesse non riescono ad alimentare bene la pianta, con conseguente appassimento. Possiamo consociare molti tageti con i pomodori e prima del trapianto delle piantine (nel caso in cui i nematodi fossero già stati avvistati) si può fare un trattamento al terreno con un prodotto a base di Bacillus firmus, un nematocida ammesso in agricoltura biologica. Di solito servono 5 litri di prodotto in sospensione acquosa, per 100 mq di orto.

Articolo di Sara Petrucci. Illustrazione della tuta absoluta di Marina Fusari.

difesa solabiol

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