La lecitina è una sostanza particolarmente utile per stimolare le difese delle piante. La troviamo presente nell’elenco dei prodotti consentiti in agricoltura biologica e possiamo usarla per prevenire e bloccare le avversità vegetali. Essendo una sostanza naturale non lascia residui tossici.

Vediamo in questo articolo di che cosa si tratta, per quali utilizzi e colture è consigliata e con quali modalità bisogna impiegarla.

lecitina di soia

In agricoltura biologica i prodotti anticrittogamici che si usano più spesso sono a base di rame e hanno ricadute nocive sul suolo, ben venga quindi la lecitina di soia e qualsiasi alternativa più ecologica che possa aiutarci contro le malattie di orto e frutteto.

Dalla soia oltre alla lecitina si ricava anche l’olio, che ha interessanti applicazioni in agricoltura (vedi approfondimento sull’olio di soia).

Cos’è la lecitina

La lecitina è un insieme di fosfolipidi ed è anche uno dei costituenti principali delle pareti cellulari.

Questa sostanza non è di utilizzo prettamente agricolo, anzi, trova ampio impiego nell’industria alimentare quale additivo ad effetto addensante ed emulsionante, e in questa veste la possiamo individuare nelle etichette degli alimenti con la sigla E322.

La lecitina è costituita da una molecola con parte idrofila e parte lipofila, per cui riesce ad unire bene acqua e grassi creando un’emulsione stabile ed omogenea. Viene estratta principalmente dai semi della soia, e per questa ragione la troviamo spesso denominata direttamente come “lecitina di soia”, ma è possibile ricavarla anche dal colza, dal girasole, dal mais e dalle uova, quindi in definitiva è una sostanza che può avere origine vegetale o animale.

La lecitina in agricoltura

In agricoltura, soprattutto in regime di coltivazione biologica, la lecitina di soia trova applicazione come fungicida.

Il Reg CE 889/08, uno dei capisaldi della normativa sul biologico a livello europeo, che resterà in vigore fino al 2021, contiene vari allegati, tra cui l’allegato II dove è possibile leggere l’elenco degli antiparassitari-prodotti fitosanitari ammessi. Vi troviamo anche la lecitina, catalogata insieme alle “sostanze di base” di origine vegetale o animale.

Per l’Italia in particolare è stato emesso il Decreto Ministeriale 6793/2018, che ne ribadisce la possibilità di utilizzo nell’allegato 2 sui “Prodotti impiegati come corroboranti, potenziatori delle difese naturali dei vegetali”.

La normativa del biologico vale per gli agricoltori professionisti certificati regolarmente, ma anche a livello privato si può trarre ispirazione da questi elenchi e scegliere di usare le sostanze consentite, perché sono quelle meno impattanti rispetto a quelle sdoganate per l’agricoltura convenzionale. Quindi per difendere l’orto, gli alberi da frutta e molte piante ornamentali del giardino possiamo scegliere anche la lecitina tra le possibili sostanze naturali ed efficaci.

L’azione positiva della lecitina

La lecitina contro le malattie fungine agisce per contatto sul patogeno. I fosfolipidi di cui è composta riescono ad inibire la germinazione delle spore di molti funghi patogeni, bloccando così l’ulteriore decorso della patologia.

Inoltre, e forse questo è l’aspetto più importante di cui tenere conto, la lecitina ha l’effetto di potenziare i meccanismi di difesa naturale delle piante, con un effetto positivo preventivo sulla loro salute, perché rafforza e rende più elastiche le pareti cellulari dei tessuti vegetali, frutti compresi. Questi ultimi, dopo un trattamento a base di lecitina, risultano meno soggetti ad alcune fisiopatie, ovvero quelle avversità non causate né da patogeni né da insetti, come le scottature da sole o lo spacco.

Sembra che anche le qualità organolettiche e la conservabilità dopo la raccolta degli stessi frutti migliorino a seguito di questi trattamenti.

fagioli di soia

Quando usare la lecitina nell’orto

La lecitina è una sostanza utile a rafforzare le difese delle piante e a contrastare la diffusione delle spore di molte malattie funginee. La prospettiva è quella di ricorrere alla lecitina non tanto al bisogno, ma soprattutto in via preventiva, prima che le malattie si presentino, lavorando di anticipo con un prodotto innocuo e naturale. Come sempre, nella coltivazione biologica, bisogna pensarci per tempo e mantenere le piante in forza fin da subito, in modo che siano più resistenti.

La lecitina può essere miscibile con quasi tutti i prodotti ammessi in agricoltura biologica per la difesa delle piante, purché non a reazione alcalina. Nei miscugli funziona come emulsionante, rendendo molto più efficace il trattamento a base del prodotto a cui è miscelata, perché ne consente una distribuzione più uniforme e regolare. Infatti viene anche utilizzata nell’agricoltura convenzionale come emulsionante per i diserbanti, consentendo di ridurne il nocivo effetto deriva. In pratica le gocce del miscuglio contenente diserbante e lecitina si appesantiscono e non si disperdono facilmente nell’aria oltre la parcella da trattare.

Per quali avversità trattare

Il comune utilizzo della lecitina è come antioidico, quindi per curare il mal bianco sulle cucurbitacee, per le fragole, il melo, l’uva spina, la rosa ed altre specie ornamentali, ma protegge anche da altre crittogame come l’alternariosi, la bolla delle drupacee e la peronospora e in generale rinforza dalle patologie crittogamiche possibili.

Su quali colture si usa

Possiamo utilizzare la lecitina su molti ortaggi e alberi da frutta, da sola o come emulsionante, in qualsiasi momento del loro ciclo. Questo trattamento è molto utile per la difesa dell’orto bio e non ha controindicazioni su nessuna delle colture.

Come si usa: modalità e dosaggio

Per un utilizzo corretto della lecitina, bisogna leggere attentamente l’etichetta del prodotto, dato che possiamo trovare diversi formulati liquidi o polveri bagnabili, da utilizzare in acqua per irrorazioni.

Come dosaggio nelle miscele, usata come emulsionante, se ne usano circa 1-1,5 litri/ha, mentre da sola, su ortaggi e fruttiferi, si trovano indicate dosi che vanno dai 2 ai 4 litri/ha circa. Considerando che per trattare un ettaro di superficie servono circa 1000 litri di acqua e che un ettaro (ha) ha una superficie di 10000 mq, per un trattamento con sola lecitina servono 2-4 litri di lecitina in 1000 litri di acqua. Per un orto di 100 mq, giusto a titolo di esempio, possono servire 10 litri d’acqua, in cui diluire circa 20 – 40 ml di lecitina. Naturalmente la dose effettiva può cambiare rispetto all’esempio fatto, perché dipende dal prodotto acquistato, ma l’importante è dedicare un po’ di tempo e pazienza a fare due conti sulle proporzioni.

Per risultare efficace il trattamento deve garantire la copertura completa delle piante e inoltre è sempre meglio scegliere le ore fresche della giornata per eseguirlo.

Sulle piante da frutto è bene ripetere ogni due settimane un trattamento con la lecitina, per 2 o 3 volte a partire dal termine della fioritura. Anche in autunno inoltrato, con le piante a riposo vegetativo, è utile fare un trattamento preventivo.

Classe tossicologica della lecitina

La lecitina non presenta effetti tossici sull’uomo, sulle piante e sugli animali e non lascia residui nell’ambiente, ma è comunque utile rispettare il tempo di carenza indicato in etichetta.  Come Classe Tossicologica, la lecitina risulta “non classificato” proprio per la sua non tossicità.

Usare la lecitina di soia nell’orto biologico è quindi un’ottima idea, a livello ambientale può essere una buona alternativa ad altri trattamenti meno ecologici. La funzione preventiva di questa sostanza permette di mantenere le coltivazioni sane più a lungo.

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Articolo di Sara Petrucci

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