L’aloe vera è una succulenta molto conosciuta e amata sia come pianta in sé, sia come ingrediente di moltissimi prodotti. Da tempo, infatti, la si trova nei cosmetici e nelle bevande, poiché è ricca di proprietà benefiche se ingerita o spalmata sulla pelle, ma è altrettanto gradevole come pianta ornamentale da vedere in giardini, terrazze e davanzali.

Anche se non figura prettamente tra le piante da orto o tra le specie aromatiche, è quindi una pianta speciale che vale la pena coltivare per tante ragioni. Possiamo farlo sia in giardino o alle bordure del nostro orto, a patto di avere un suolo drenante e di poterla riparare in caso di inverno freddo, sia in vaso.

aloe vera

In questo articolo impariamo a prendercene cura nel modo più eco-compatibile possibile, anche considerando che l’aloe vera è una pianta relativamente semplice da gestire, purché le vengano assicurati sole e temperature miti.

La pianta di aloe vera

L’Aloe vera è una pianta succulenta di origine africana, caratterizzata da un fusto corto, da cui partono lunghe foglie di colore verde chiaro, appuntite, carnose e leggermente dentellate.

Il loro interno è ricco di un gel-succo, che è proprio ciò che interessa di questa pianta a livello officinale, per cui se l’aloe viene coltivata per la produzione di bevande o prodotti cosmetici lo scopo è ottenere il suo succo gelatinoso.

Oltre all’Aloe vera, è facile trovare la sua parente, Aloe arborescens, che differisce perché ha foglie più dentellate, più corte, e fusti che tendono a crescere verso l’alto.

L’aloe fiorisce dopo i 3- 4 anni di età, e i fiori, che spuntano in cima ad un fusto, sono gialli, arancioni o rossastri.

Clima e terreno ideali

L’aloe ama stare al sole e con temperature miti, idealmente comprese tra i 20 e i 30°C.

Al centro e al sud Italia è facile garantirle condizioni di questo tipo per buona parte dell’anno, ma al nord o in zone fredde è importante assicurarle una copertura invernale, per esempio coltivandola in vaso, con la possibilità di spostarla all’interno di una serra, oppure avvolgendola in un telo o cappuccio di tessuto-non tessuto, materiale isolante ma anche traspirante.

Come terreno, trattandosi di una pianta grassa, rifugge sicuramente l’umidità, pertanto è importante garantirle un drenaggio efficiente.

Se la si trapianta in piena terra, quindi, è bene prevedere una baulatura dell’aiuola, o, se il suolo fosse troppo argilloso, aggiungervi della sabbia. Nel dubbio, possiamo sempre coltivare l’aloe in vaso, che è una scelta molto comunemente adottata.

Come e quando piantare l’aloe

Per iniziare a coltivare un’aloe vera, molto raramente si parte dalla semina vera e propria. In genere si acquista una piantina presso un vivaista o se si hanno amici che già la coltivano ci si può far regalare una pianta ottenuta dai molti polloni che le loro piante producono e che ci permettono di moltiplicare questa specie. Da ogni pollone che le piante adulte emettono, infatti, con i dovuti accorgimenti possiamo ottenere una pianta adulta.

Il periodo migliore per piantare è la primavera, con la ripresa dell’attività vegetativa, piantando piantine alte circa 10 cm.

Possiamo trapiantare l’aloe direttamente all’aperto, su un terreno lavorato, ben drenato, aggiungendo del compost maturo o dello stallatico.

Coltivare l’aloe

Una volta trapiantata la piantina di aloe, all’aperto o in vaso, nel tempo dovremo garantirle qualche semplice cura.

Irrigazioni

L’aloe non richiede molta acqua, ma nella stagione calda dovremo irrigarla, seppure con parsimonia. Bisogna evitare di bagnare le foglie e preferibilmente utilizzare acqua tiepida, in modo da non irritare le radici con uno shock di temperatura bassa.

Concimazioni

In commercio si trovano dei concimi specifici per piante grasse, spesso minerali, ma l’aloe cresce bene e resta in salute anche con il normale stallatico che si utilizza per l’orto. Ogni anno possiamo distribuirne un po’ alla sua base, sia che si trovi sul terreno, sia in vaso.

Difesa da malattie e parassiti

L’aloe potrebbe essere colpita da cocciniglie, e in questo caso è possibile irrorare sulle parti attaccate dell’estratto di felce o degli olii minerali.

Se le piante assumono un colore marrone, invece, è probabilmente dovuto ad un marciume radicale, abbinato al freddo. Per questo il drenaggio e la copertura nelle stagioni piovose e fredde è molto importante.

Moltiplicare l’aloe vera

Come anticipato, l’aloe produce veramente molti polloni, che devono essere tolti per non soffocare la pianta madre.

Infatti, è molto facile vedere in giro dei vasi pieni di piante di aloe molto fitte, cresciute a riempire tutto lo spazio del vaso. La conseguenza è che sono destinate a restare piccole e un po’ sofferenti. L’ideale, quindi, è prelevare i polloni con almeno parte di radice e trapiantarli ciascuno in un nuovo contenitore, o temporaneamente anche 3 o 4 insieme, ma prevedendo futuri rinvasi.

Il momento migliore per fare questa operazione è l’estate con le temperature ottimali per questa specie.

Coltivare aloe in vaso

aloe in vaso

La coltivazione dell’aloe in vaso è molto comune e permette di coprire la pianta durante l’inverno per proteggerla dal freddo, ma anche nei periodi molto piovosi.

Possiamo scegliere un buon terriccio universale o il terriccio specifico per piante grasse, che solitamente è più leggero e drenante, e in entrambi casi mescolarci insieme del buon compost maturo.

Le irrigazioni, sempre rade, comunque non dovranno mancare. Bisogna prevedere nel tempo futuri rinvasi e rabbocchi del terriccio e del compost.

Come si usa l’aloe

Le foglie dell’aloe vera, tagliate alla base, possono essere utilizzate per estrarne il gel dalle interessanti proprietà.

L’uso più pratico e diretto, se non si vuole cimentarsi nella cosmetica vera e propria, è di spalmarlo direttamente sulla pelle, per il suo effetto lenitivo e anti arrossamento, oltre che idratante e anti age.

Volendo ci si può cimentare nella preparazione di succhi da bere, seguendo accuratamente delle ricette affidabili, così come creme, lozioni e detergenti vari.

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Articolo di Sara Petrucci

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