Peperoni e peperoncini sono tra gli ortaggi estivi più amati, danno grandi soddisfazioni nell’orto, ma anche chi non ha un appezzamento di terra può coltivarli. in vaso o in altri contenitori da posizionare in qualsiasi spazio illuminato: terrazza, balcone, davanzale, cortile e persino sul tetto.

Abbiamo già trattato la corretta coltivazione del peperone, e quella di peperoncino piccante, vediamo in questo articolo come realizzare una coltivazione di peperoni in vaso, che per certi aspetti non differisce da quella in pieno campo mentre per altri è effettivamente molto diversa e richiede accortezze specifiche. Può essere utile anche una lettura alla guida generale dedicata all’orto sul balcone.

peperoncini in vaso

Il metodo colturale è praticamente lo stesso per i peperoni dolci e per i peperoncini, questi ultimi sono particolarmente interessanti per una coltura in piccola scala, visto che per la loro piccantezza la produzione di una pianta anche di piccola taglia può coprire il fabbisogno familiare, potendo poi essiccarli si riesce a mantenere il raccolto per tutto l’anno.

La posizione e l’esposizione del terrazzo

Per la coltivazione fuori terra su terrazze, tetti, balconi e cortili interni, la posizione è un fattore determinante, perché può influenzare decisamente la riuscita della coltura.

I peperoni sono specie che desidera il sole: meglio scegliere per loro i punti più illuminati che si hanno, considerando che negli ambienti urbani le fonti di ombreggiamento come palazzi, altre case o alberi ornamentali sono frequenti e in alcuni casi penalizzanti. Se è possibile scegliere tra più balconi, quindi, sono da preferire quelli rivolti ad est o ovest, o sud-est e sud-ovest. Quelli a nord di solito ricevono luce insufficiente, mentre quelli a sud in estate ne ricevono anche troppa per cui in quest’ultimo caso sarà utile prevedere reti ombreggianti o cannicciati di protezione.

Tipi di peperone: peperoni e peperoncini

Quando si parla di peperoni bisogna distinguere innanzitutto tra quelli dolci e tra quelli piccanti, perché le piante delle due categorie assumono dimensioni diverse, essendo le prime più grandi e le seconde più contenute, aspetto che influenza anche la scelta dei vasi.

All’interno di questi due gruppi principali, esistono poi moltissime varietà tra le quali scegliere, e la cosa più bella è divertirsi a provarne molte, non fermandosi solo alle più comuni. Se lo spazio è scarso e ci interessa una produzione efficiente, ha senso optare per varietà produttive, ma si consiglia comunque di coltivarle con metodo naturale senza spingerle molto con le concimazioni.

peperoni allungati

Scelta dei contenitori adatti ai peperoni

Nello scegliere i contenitori dobbiamo pensare che ai peperoni dolci servono vasi più grandi, indicativamente di 30 cm di diametro, mentre quelli piccanti si accontentano di una minore quantità di terra e quindi per loro basta un vaso di 20-25 cm.

vaso geotessile per ortaggi

Però non esistono soltanto i vasi per la coltivazione fuori terra, ma anche cassette di legno, cassoni ricavati da pallet o tavole di legno, fioriere in cemento e varie altre soluzioni di fantasia come i copertoni delle auto impilati o i cestelli delle lavatrici riutilizzati come vasi.

Questi o altri contenitori di recupero in linea generale vanno bene e la creatività deve liberarsi e trovare sfogo, ma l’importante è che siano capienti, dato che una pianta sta bene se le sue radici possono svilupparsi tranquillamente. Bisogna infatti ricordare sempre che la grandezza della chioma di una pianta è paragonabile a quella dell’apparato radicale, per cui se non vogliamo che le piante restino striminzite devono avere un volume di terra adeguato. Indicativamente conviene sempre scartare i contenitori troppo bassi, anche per i peperoncini, ovvero quelli sotto i 20-25 cm di altezza.

Sui materiali possiamo dire che quelli traspiranti come la terracotta garantiscono minori ristagni idrici, ma al contrario quelli di plastica permettono di irrigare meno proprio perché non traspirano. I vasi neri provocano un grande riscaldamento della terra al loro interno, fattore utile ad inizio stagione ma magari svantaggioso nel pieno dell’estate, quindi non c’è una regola fissa e la scelta dipende anche dalle situazioni specifiche.

Un utile focus generale potete trovarlo nell’articolo dedicato alla scelta del vaso per l’orto in balcone, i vasi in tessuto possono rivelarsi perfetti per i peperoni.

Terriccio e ammendanti adatti

In commercio si trovano moltissimi terricci universali, ed è bene orientarsi su quelli di buona qualità, o già arricchiti di compost o senza, a cui dovremo aggiungerlo noi. Risulta utile anche miscelare al terriccio della vera terra di campagna, che apporta la frazione minerale del suolo con argille, sabbia e limo.

Quanto agli altri fertilizzanti, già al momento del trapianto conviene mescolare al terriccio e al compost qualche manciata di stallatico in pellets e magari anche della farina di roccia per apportare preziosi micro nutrienti. Inoltre è interessante fare una prova con prodotti a base micorrize, dato che questi buoni funghi che entrano in simbiosi con le piante stimolano la crescita radicale e quindi l’assorbimento dei nutrienti.

coltivare sul balcone

Semina e trapianto del peperone

Per mettere i peperoni in vaso conviene iniziare con piantine pronte, alte circa 10-15 cm, da trapiantare tra aprile e maggio a seconda della latitudine in cui ci troviamo.

Possiamo seminare le piantine di peperone autonomamente, soprattutto se ci interessa portare avanti le varietà che amiamo e di cui riproduciamo i semi di anno in anno. Chi coltiva peperoncini piccanti è soprattutto attento a questi aspetti, che trovate spiegati su come seminare peperoncini.

Per la semina allora bisogna iniziare da marzo, seminando le piantine nei contenitori alveolati in una mini serra da balcone, per poi scegliere le migliori da trapiantare. La gestione della mini serra o semenzaio è una cosa divertente e ricca di soddisfazioni, ma è anche delicata e richiede un’attenzione costante, per cui si consiglia di eseguirla se possiamo tenere d’occhio la situazione quotidianamente o quasi.

Coltivazione del peperone sul balcone

Dopo il trapianto, dato che le piante di peperoni vivranno indicativamente fino al mese di ottobre, bisogna prestare loro molte cure colturali. La coltivazione del peperone è molto simile a quella del pomodoro in vaso. Le principali cure che necessita una pianta sono legate all’irrigazione, vista la scarsità di suolo disponibile le radici non potranno resistere a lungo senza acqua. Nell’ottica di una coltivazione biologica è utile anche conoscere le principali problematiche e i rimedi bio attuabili.

Irrigazione delle piantine

Le irrigazioni sono una delle pratiche più frequenti ed importanti dell’orto in balcone, anche considerato il fatto che in vaso le piante non hanno certo la possibilità di approfondire le loro radici. Se la coltivazione in balcone è grande, bisogna valutare di allestire un impianto di irrigazione a goccia con timer, in modo da poterci assentare da casa senza rischiare di far morire tutte le piante.

Se irrighiamo con gli annaffiatoi conviene tenerli sempre pieni, in modo da far intiepidire l’acqua prima di irrigare, precauzione importante per le radici delle piante, che non amano venire in contatto con acqua fredda.

Tutoraggio e altre cure colturali

Le piante di peperoni spesso rischiano di cadere o di spezzarsi col peso dei frutti, per cui si suggerisce di piantare nel vaso un bastone lungo 1 metro o poco più come tutore, a cui legare il fusto della pianta.

Durante la crescita, la pianta inizia ad assimilare i nutrienti forniti dal compost e dallo stallatico, ma ogni tanto conviene irrigare con macerati di ortica o consolida diluiti, per incrementare il nutrimento.

Durante l’estate, se l’insolazione è forte conviene irrorare le piante con caolino, fine minerale che con la sua patina bianca le protegge dalle scottature.

Malattie e parassiti

Le coltivazioni in vaso di peperoni sono minacciate dalle stesse malattie e parassiti che colpiscono le piante all’aperto, quindi conviene attrezzarsi per tempo anche in un’ottica di difesa ecologica. Intanto è importante non bagnare le foglie con le irrigazioni, quale regola basilare per limitare le probabilità di malattie crittogamiche.

Altre forme preventive sono l’irrorazione di infuso o macerati di equiseto per stimolare le difese naturali delle piante, e gli estratti di ortica o decotto d’aglio per prevenire gli attacchi di insetti dannosi come afidi. L’irrorazione di estratti o macerati difensivi comportano eccezionalmente di bagnare la parte aerea delle piante, perché con l’acqua si distribuiscono sulle chiome le sostanze protettive e deterrenti verso i parassiti.

Cospargere inoltre le piante di zeoliti è un’altra azione utile poiché questo fine minerale crea una barriera meccanica sulle foglie, che ostacola l’azione tanto di insetti quanto di miceli fungini. Nel caso in cui i peperoni vengano attaccati dalla piralide del mais, farfalla che allo stadio di bruco può scavare gallerie nei frutti, sciupandoli, è possibile trattare con un prodotto a base di Bacillus thuringiensis.

Raccolta e resti

Arrivati alla raccolta di tutti i peperoni e peperoncini in vaso, per chiudere il ciclo è utile compostare tutti i resti delle piante, in apposite compostiere da balcone, e per facilitare la decomposizione è consigliato tagliare le piante a pezzi con delle cesoie.

La terra esaurita del vaso sarà riutilizzabile per colture diverse, meglio se non di solanacee come i peperoni, e la useremo miscelata a terra nuova e a nuovo compost.

Articolo di Sara Petrucci

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