Come disinfestare un terreno con metodi biologici è una domanda molto interessante e dalla risposta non semplice, ringrazio quindi Lino per lo spunto interessante.

Ho un piccolo orto di 25 metri quadri, da coltivare con metodo biologico. L’anno scorso ho fatto la semina di patate bio certificate, il raccolto è stato buono, ma purtroppo quasi tutte presentano dei piccoli fori dovuti a dei “vermetti” che si annidano nel terreno. Vorrei fare un trattamento presemina, ma non voglio usare prodotti chimici. Che cosa posso usare per disinfettare il terreno? (Lino)

Ciao Lino. Nella coltivazione biologica l’idea di “disinfettare il terreno” è differente rispetto a come viene intesa in agricoltura convenzionale, dove si punta a sterminare le varie forme di vita presenti nel suolo in modo da eliminare ogni possibile forma di problema. L’intervento biologico deve essere mirato e selettivo.

terreno disinfestato

Il suolo è ricco di forme di vita (piccoli insetti, microrganismi, spore) che rappresentano una grande ricchezza e sono responsabili della fertilità del terreno. In natura ogni elemento presente ha una sua funzione, dalle piante spontanee agli insetti, e la biodiversità è un valore da tutelare. Quindi per intervenire in primo luogo dobbiamo capire con quale parassita abbiamo a che fare, non possiamo pensare di impiegare un prodotto che uccida in generale tutti i vermetti presenti nel suolo: sarebbe un danno ecologico e ne risentirebbe anche la produttività dell’orto.

Vediamo quindi come disinfestare (visto che mi par di capire si parli di insetti) il suolo in modo ecosostenibile.

Capire quali sono gli insetti da eliminare

Una volta identificata la minaccia possiamo scegliere il metodo adatto per contrastarla, visto che parliamo di coltivazione di patate possiamo ipotizzare che si tratti di elateridi. ma potrebbe trattarsi anche di nematodi, di larve di maggiolino o di grillotalpa. Sono vari infatti gli insetti che popolano il sottosuolo, soprattutto in fase larvale, e che possono danneggiare l’apparato radicale delle piante.

Sono dei piccoli vermetti di colore arancione vivo, spesso chiamati anche ferretti. Essendo il tuo orto abbastanza piccolo non hai convenienza a comprare un costoso prodotto naturale per fronteggiare questi insettini, conviene piuttosto fare delle trappole, come spiegato nell’articolo dedicato appunto agli elateridi.

Tra i parassiti che attaccano le patate ci sono anche i nematodi, ma dalla tua descrizione non penso siano loro i responsabili dei danni ai tuoi tuberi.

Una volta risolto questo problema dovrai tener conto che è fondamentale avere alcune accortezze per prevenire il problema, in particolare effettuare una rotazione delle coltivazioni, evitando di coltivare le patate sempre sullo stesso appezzamento.

Metodi bio per disinfettare il terreno

Visto che si parla di disinfettare il terreno aggiungo qualcosa per completezza: un sistema completamente naturale per farlo esiste e si chiama solarizzazione, sfrutta il calore del sole estivo per “cuocere” il suolo, eliminando molti organismi e anche sementi di erbe spontanee. Non consiglio di farlo come prima soluzione, perché si perdono tantissimi organismi che sono utili alla fertilità e lo ritengo un impoverimento.

Ci sono poi delle colture da sovescio che vengono considerate biofumiganti, perché i loro esudati radicali hanno azione sanificatrice nei confronti di alcuni organismi nocivi (anche verso i nematodi), ma non si tratta di una vera e propria azione disinfettante: è un repellente.

Per ferretti, maggiolino e grillotalpa in un piccolo orto si può limitarsi a lavorare il terreno rivoltandolo e poi liberare delle galline, implacabili predatori. Questa cosa andrà ripetuta più di una volta, ma può ridurre sensibilmente la presenza di parassiti.

Metodi che impiegano prodotti come il calciocianamide invece non sono consentiti in coltivazione biologica e li sconsiglio assolutamente.

Spero di esserti stato utile, un saluto e buone coltivazioni!

Risposta di Matteo Cereda

Fai una domanda

Ti è piaciuto questo articolo? Lascia un commento. Per restare in contatto puoi iscriverti alla newsletter o seguire la pagina Facebook e Insagram.