Il ciliegio è una pianta da frutto potenzialmente longeva e generosa nella produzione, regala ottimi un buon raccolto e anche una splendida fioritura primaverile. Per questo è sempre consigliato piantarlo tanto nei frutteti che in giardino.

Coltivare il ciliegio non è sempre semplice, in particolare il suo punto debole è essere abbastanza delicato dal punto di vista fitosanitario: può ammalarsi facilmente di malattie, ad esempio monilia e gommosi.

ramo di ciliegio in fioritura

La potatura è uno dei lavori che più incide sulla produzione e anche sulla salute della pianta. Fare grossi tagli può portare problemi, ma questo non significa che il ciliegio non sia da potare. Vediamo come intervenire nel migliore dei modi.

Potare il ciliegio dolce e l’amareno

Esistono tanti tipi di ciliegio, possiamo suddividerli in ciliegi dolci e ciliegi acidi (ovvero gli amareni). I principi generali di potatura riguardano entrambi, in questo articolo faremo riferimento soprattutto al ciliegio dolce, poiché è la specie maggiormente diffusa per la coltivazione famigliare.

Una delle differenze maggiori tra le due specie è legata alle dimensioni che le due piante possono raggiungere: un ciliegio dolce può arrivare ad altezze di oltre 8 metri se viene lasciato crescere liberamente, mentre l’amareno ha una taglia molto più contenuta, a volte più simile ad un grande cespuglio.

Differisce anche la tipologia prevalente di rami produttivi: per la fruttificazione del ciliegio acido sono importanti soprattutto i rami misti di medio vigore e i brindilli misti.

La formazione fruttifera più tipica del ciliegio dolce è invece il “mazzetto di maggio” o dardo fiorifero. Questo tipo di struttura è una ramificazione molto corta portata da branche di 2 anni e oltre, provvista di molte gemme a fiore e una gemma vegetativa all’apice. Il dardo fiorifero cresce di pochi millimetri ogni anno e le sue gemme a fiore si rinnovano. Invecchiando, il mazzetto di maggio produce frutti di qualità decrescente e per questo bisogna rinnovare le ramificazioni che lo portano grazie ad un’attenta potatura regolare.

mazzetti di maggio

Quando potare il ciliegio

La potatura del ciliegio su piante ancora in fase di allevamento può avvenire verso la fine dell’inverno, in prossimità della ripresa vegetativa, visto che questo ha l’obiettivo di stimolare l’emissione di nuovi germogli.

Nelle piante adulte è meglio potare prima dell’autunno.  Facciamo quindi una potatura verde, eseguita in un arco temporale che va dal momento appena successivo alla raccolta fino alla fine di settembre.

L’importante è evitare o limitare al massimo gli interventi nel periodo invernale, poiché il ciliegio non tollera bene i grossi tagli, soprattutto nella stagione fredda, ai quali reagisce emettendo gomme e cicatrizzando con difficoltà e lentezza. Una potatura di fine estate invece diminuisce i rischi di gommosi.

La potatura di allevamento del ciliegio

Abbiamo approfondito le diverse forme di allevamento realizzabili in un frutteto, il ciliegio viene allevato soprattutto in due forme:

  • Il vaso basso, soprattutto negli ambienti collinari.
  • La palmetta, più tipica delle coltivazioni di pianura soggette a ritorni di freddo primaverili, dove la parete alta consente di ridurre i danni da gelate.

Potare il ciliegio a vaso

Il vaso è una forma in volume, abbastanza in linea con lo sviluppo naturale della pianta: ha una sua bella presenza estetica che rende l’albero perfetto anche in un giardino. Si presta bene al contenimento della vigoria vegetativa del ciliegio, poiché prevede un fusto centrale corto da cui  dipartono le 3 o 4 branche principali.

L’altezza che le piante di ciliegio raggiungono con questa forma di allevamento è 2-2,5 metri, questo consente l’esecuzione di buona parte delle operazioni da terra.

Per indirizzare una pianta a vaso, meglio se vaso basso, bisogna agire subito dopo l’impianto, accorciando l’astone a 50-60 cm da terra. Nella primavera-estate dello stesso anno cresceranno i germogli, destinati a diventare i primi rami, e quelli cresciuti troppo in basso dovranno essere eliminati.

Nell’inverno successivo questi primi rami verranno speronati a 70-80 cm da terra, ciascuno con 4 o 5 gemme. Queste gemme a loro volta emetteranno nuovi germogli, che diverranno rami da speronare durante l’anno successivo.

Dal terzo anno i nuovi germogli verranno fatti crescere liberamente ma dovranno essere diradati, eliminando quelli molto vigorosi e verticali. Dal quarto anno infine si possono eseguire i tagli di ritorno sulle branche principali del nostro ciliegio a vaso.

Potare il ciliegio a palmetta

La palmetta è una forma a parete che presuppone che i filari del frutteto siano strutturati con un sistema di pali e fili metallici, situazione più tipica della frutticoltura professionale, meno diffusa in contesti hobbistici e di giardino.

La pianta allevata a palmetta è costituita da 3 o 4 palchi di branche, il primo dei quali parte a circa 50-60 cm da terra e ha branche inclinate 45 °. Circa un metro sopra parte il secondo palco, meno inclinato del primo, e dopo altri 70-80 cm il terzo palco ancora meno inclinato. Nello spazio interfilare non si permette molta crescita di rami, solo di corte branchette, perché si tratta di una forma volta a ridurre al minimo il volume della pianta. Per arrivare alla formazione completa di una palmetta occorrono 3 o 4 anni.

Per condurla correttamente sui ciliegi, dopo l’impianto si spunta l’astone a circa 60 cm da terra, e nella primavera seguente si scelgono i germogli che formeranno la prima impalcatura, mentre gli altri si tolgono o si raccorciano. Pian piano, nell’estate e nell’autunno seguenti, si individuano i rami del secondo palco e si contiene con i tagli l’accrescimento degli altri, e verso il quarto anno anche il terzo palco viene formato. Le due branche di ciascun palco vengono inclinate grazie alla legatura ai fili metallici orizzontali.

La potatura di produzione

Da quando la pianta di ciliegio entra nella fase di piena produzione, la potatura consiste nel diradamento delle branche principali e nell’asportazione o nell’accorciamento delle branchette fruttifere ormai esaurite. Raccorciare le branche fruttifere consente il rinnovo dei mazzetti di maggio.

Erroneamente si dice che il ciliegio non va potato, perché soffre i tagli e perché comunque produce bene anche in assenza di interventi di potatura. Tuttavia il ciliegio non potato si allarga e si alza eccessivamente, poi è difficile recuperare. Per questo è buona pratica potare regolarmente ogni anno, in modo da non dover fare mai grossi interventi.

Come potare: i criteri

Non si impara a potare leggendo un articolo, ma può essere certamente utile tracciare alcune linee guida sullo scopo della potatura del ciliegio e su come possiamo effettuarla.

  • Equilibrio vegetativo. L’equilibrio tra produzione e vegetazione è uno degli obiettivi perseguiti con la potatura e quindi gli interventi non devono mai alterarlo.
  • Garantire aria e luce. Con la potatura le chiome di ciliegio vengono illuminate al loro interno e arieggiate e questo preserva la salute della pianta e previene l’insorgenza di cocciniglie, che amano stare nelle chiome fitte ed ombrose. Per questo spesso è necessario lo sfoltimento dei rami troppo fitti e che tendono ad intersecarsi tra loro.
  • Tenere forma e dimensione dell’albero. Il mantenimento della forma e il contenimento delle dimensioni della pianta sono obiettivi importanti delle potature annuali. Se il sistema di allevamento scelto è il vaso bisogna che la lunghezza delle branche principali non superi i 3 o 4 metri;
  • Togliere parti malate o danneggiate. Con la potatura si eliminano, al bisogno, tutti i rami colpiti da patologie, e anche quelli secchi o spezzati accidentalmente dal vento.

Accortezze importanti

Quando si tagliano i rami di un albero bisogna sempre tener presente che si stanno provocando lesioni alla pianta. Durante la potatura del frutteto in generale, e in particolare del ciliegio, in quanto tipo di albero delicato, è fondamentale avere alcune attenzioni.

  • Tagli netti. I tagli non devono mai essere sfibrati ma netti e decisi, e devono lasciare una corta porzione di legno sopra la gemma per favorire la cicatrizzazione.
  • Attrezzi puliti. Bisogna avere cura degli attrezzi di potatura, mantenendone affilate le lame e pulendoli, eventualmente disinfettandoli dopo aver reciso rami colpiti da patologie.
  • Taglio inclinato. I tagli non devono essere dritti ma inclinati e situati poco al di sopra di una gemma, in modo che le gocce di acqua non vi ristagnino ma anzi scivolino via.
  • Eliminazione dei succhioni. I succhioni, rami a portamento verticale che sottraggono energia alla pianta, devono essere eliminati alla loro base.

Infine, dettaglio non meno importante, evitiamo di esagerare con i tagli. Oltre al fatto che il ciliegio è una specie che tende ad emettere gomma e a non accettare i grandi tagli, bisogna ricordare che tagliare molto non farà risparmiare tempo nell’anno successivo: la pianta reagisce emettendo molta vegetazione a discapito della fruttificazione, con perdita dell’equilibrio vegetativo-produttivo.

Video di potatura ciliegio

Pietro Isolan ci mostra come potare un ciliegio, in questo video.

La potatura: criteri generali
Coltivare il ciliegio

Articolo di Sara Petrucci

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