Il ribes è un arbusto che possiamo coltivare nell’orto, appartiene alla categoria dei piccoli frutti o frutti di bosco, ed è molto interessante perché abbastanza semplice da coltivare e ben produttivo.

Esistono diverse varietà di ribes, possiamo distinguerle in macrocategorie per tipologia di frutto: il ribes rosso, il ribes bianco e il cassis o ribes nero e l’uva spina. Ora parliamo del ribes rosso, noto anche come ribes sativus o ribes rubrum.

ribes rosso

La pianta del ribes fa parte della famiglia delle grossulariaceae o sassifragacee, forma un cespuglio di medie dimensioni senza spine che si spoglia durante l’inverno. I frutti si formano a grappoli lungo dei piccoli rametti. Il suo portamento contenuto ma eretto e il colore vivace delle bacche rendono questa pianta da frutto ornamentale, si adatta quindi non solo alla coltivazione nell’orto ma anche a stare in un contesto di giardino. Accostando una fila di piante potate correttamente si può creare una siepe bassa, utile a dividere gli spazi, ma anche a riparare altre piante dell’orto dal vento, senza togliere troppo sole. La tolleranza a zone di mezzombra lo rende utile a popolare aree meno utilizzate, essendo una coltura perenne non necessita di essere seminata ogni anno. Il ribes rosso ha un caratteristico sapore aspro e acido, adatto in particolare a caratterizzare macedonie, dove smorza la dolcezza di altri frutti. L’arbusto raggiunge in genere un’altezza di 150/170 cm, in alcuni casi tocca i due metri.

Il clima e il terreno

Clima necessario alla coltivazione. Il ribes rosso si può coltivare in tutta Italia escluse le zone più calde del meridione, resiste fino a 1200 metri di altitudine. La pianta ama il freddo invernale, che stimola la fruttificazione, mentre teme la siccità e non tollera il terreno secco, per cui richiede costante irrigazione. Il sole è molto utile ad addolcire le bacche di ribes e a farle maturare prima, tuttavia eccessi possono dare problemi, in particolare se causano aridità. Il ribes cresce anche in zone ombreggiate,  non per niente è considerato un frutto di bosco.

Il terreno ideale. Se si vuole coltivare il ribes, come per tutti i piccoli frutti, è meglio avere un terreno acido (chi non conosce il termine può leggere l’articolo che spiega come misurare il ph del terreno). E’ importante che non ci siano ristagni di acqua ma anche che la terra sia ben fertilizzata e ricca di materia organica, soprattutto perché mantenga un’umidità diffusa. Ottima prassi l’utilizzo dell’humus, possono andar bene anche letame, compost e cornunghia. Tra gli elementi nutritivi principali questa pianta ha bisogno particolare di potassio, per cui attenzione ad apportarlo, soprattutto se il terreno è sabbioso.

Coltivare il ribes in vaso. E’ possibile coltivare la pianta di ribes rosso anche in vaso, si può tenere il cespuglio ad un’altezza di 150 cm in un vaso di buone dimensioni. Se si coltiva fuori dal terreno bisogna tener conto che il ribes richiede annaffiature frequenti e anche una buona concimazione. Coltivarlo sul balcone non è quindi semplice come farlo nell’orto.

Come seminare il ribes

Semi di ribes. Coltivare il ribes a partire dal seme è un metodo poco diffuso tra gli orticoltori perché decisamente più lungo della talea, se volete provare è possibile comunque farlo. Suggerisco di seminare in vasetti e non in piena terra, vista la bassa germinabilità e la ridotta dimensione della semente.

Talea del ribes rosso. Moltiplicare il ribes per talea è più semplice che farlo tramite i semini. Per farlo si preleva un ramo legnoso da una pianta madre, conviene farlo in autunno. Il ramo si mette in acqua e successivamente lo si impianta nel terreno, fino all’avvenuta radicazione. In genere conviene far radicare la talea in vaso, da tenere riparato e trapiantare a fine primavera dell’anno successivo.

Trapiantare la piantina. Il ribes può essere trapiantato, acquistando in vivaio le piantine a radice nuda o in pane di terra. Si può farlo in primavera o estate, dopo il trapianto si deve annaffiare bene.

Impollinazione. Il ribes ha molto bisogno di insetti pronubi, altrimenti molti fiori non si impollinano (cascola delle bacche) e quindi i grappoli risultano spogli. Se vogliamo coltivare questo frutto di bosco quindi attiriamo le api con qualche bel fiore nell’orto.

Sesto di impianto. Le piante di ribes possono essere messe come piante isolate, in questo caso bisogna tenere almeno un metro tra le piante e un metro e mezzo tra le file, in alternativa si può tenere le piante in una fila più serrata, formando una siepe continua.

La coltivazione nel dettaglio

Pacciamatura. Il ribes come si diceva è una pianta che teme il troppo caldo e la siccità, per questo può essere molto utile una buona pacciamatura. Consigliata in particolare la pacciamatura di materiale organico, come le foglie, che ricrea l’ambiente originario per questa pianta del sottobosco.

Irrigazione. Il ribes teme il terreno secco, se il clima lo richiede bisogna quindi provvedere a irrigare regolarmente, senza esagerare formando ristagni.

Forma della pianta. Si può decidere se lasciare che il ribes tenga la sua classica forma a cespuglio oppure se si preferisce plasmarlo tramite le potature in forma a spalliera, per essere comodi nella raccolta. Per l’orto domestico consiglio di stare sul cespuglio naturale, più semplice e bello da vedere, il ribes a spalliera richiede anche dei sostegni.

Potatura. Il ribes è una pianta che è particolarmente utile potare per stimolare la produzione: infatti i rami che fruttificano al meglio sono quelli giovani, dopo i cinque anni di età i rami del ribes smettono in genere di far frutto. Per questo motivo se si vuole potare il ribes conviene eliminare proprio i rami vecchi, oltre a togliere rami secchi e malati. Si taglia anche per dare ordine, evitando incastri di rami e mantenendo la forma del cespuglio. I rami di due e tre anni vanno leggermente accorciati. Questi tagli si effettuano alla fine del periodo di raccolta. Nel primo anno dopo la piantagione non si effettuano potature. Se la pianta è un po’ anziana può essere utile una potatura più sostenuta da effettuare nel periodo invernale, detta di rinnovo, andando a tagliare un terzo della lunghezza dei rami. Un approfondimento è disponibile nel testo su come si pota il ribes.

Malattie. Il ribes rosso può essere soggetto a diverse malattie funginee, le più frequenti sono oidio, muffa grigia, verticillium e antracnosi. Nell’agricoltura biologica la miglior pratica per ridurre questi problemi è la prevenzione, soprattutto evitando eccessive umidità e ristagni idrici. Per approfondire si può leggere l’articolo dedicato alle malattie di ribes e uvaspina.

Insetti. Alcuni parassiti possono colpire la coltura di ribes, i più fastidiosi sono la sesia del ribes, un lepidottero che depone le uova all’interno del fusto della pianta, il ragnetto giallo, gli afidi e la cocciniglia. Approfondimento: difendere il ribes dagli insetti.

la pianta del ribes

Raccolta, utilizzo e varietà di ribes rosso

Raccolta del ribes. E’ molto semplice capire quando raccogliere le bacche del ribes rosso: il colore è un’indicatore inequivocabile del loro grado di maturazione. Il periodo di raccolta varia a seconda del clima e dell’esposizione solare, ma soprattutto della varietà di ribes piantata. Ogni varietà ha un suo ciclo colturale, generalmente le bacche di ribes maturano tra giugno e settembre. Le piante di ribes producono a partire dal terzo anno, entrano a regime dopo il quarto anno.

Varietà di ribes rosso. Sono diverse le possibili varietà di ribes rubrum che possiamo coltivare. La più diffusa è la Red Lake, una cultivar ben produttiva e dai frutti zuccherini, il Gloire de Sabon si caratterizza invece per il colore rosa, più chiaro del solito rosso acceso, il Rovada è una varietà che presenta una pianta di ottime dimensioni molto resistente ai problemi funginei. Il ribes Jonkheer Van Tets è un’antica cultivar di origine olandese, anche questa resistente e con frutti di maggior calibro, mentre il ribes Junifer si adatta meglio ai climi caldi.

Articolo di Matteo Cereda

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