foglia di rabarbaroUn modo davvero intelligente per difendere l’orto evitando di impiegare prodotti chimici tossici per l’ambiente è quello di sfruttare le proprietà contenute nelle piante per repellere e anche abbattere gli insetti dannosi. Tra le piante coltivate nell’orto abbiamo già visto come aglio e pomodoro possono essere impiegati in modo proficuo per ottenere dei trattamenti antiparassitari ecologici, oggi scopriamo le virtù di una pianta un po’ meno conosciuta, il rabarbaro.

Questa pianta erbacea perenne ha un alto contenuto di acido ossalico nelle foglie, questa caratteristica le rende non commestibili ma anche utilissime come repellente anti insetto, visto che la tossicità colpisce non solo l’organismo umano ma anche e soprattutto quello dei piccoli parassiti dannosi all’orto.

Se poi inserissimo il rabarbaro tra le piante del nostro orto chiudiamo il cerchio, perché possiamo difendere le coltivazioni con una coltivazione, autoproducendo a costo zero un rimedio che non inquina e non uccide.

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L’azione repellente anti afidi

Le foglie di molte piante contengono acido ossalico, sostanza presente persino negli spinaci che poi mangiamo, in alcune la quantità di questa sostanza è maggiore, il rabarbaro è una delle più ricche e per questo diventa efficace in forma di macerato. La ragione per cui le piante hanno cominciato ad accumulare acido ossalico nelle parti verdi durante la loro evoluzione è proprio difendersi dagli insetti: infatti questo le rende poco gradite ai vari bruchi fitofagi.

Noi col macerato non facciamo altro che impiegare un’azione repellente già presente in natura, sfruttandola a nostro vantaggio.

Il macerato di rabarbaro è utile prevalentemente contro insetti di piccola taglia,in particolare gli afidi. La presenza della sostanza tossica rende loro sgradite le foglie delle piante su cui spruzziamo il preparato e quindi i parassiti dovrebbero allontanarsi. Pare sia utile anche contro la tignola del porro e risulti particolarmente sgradita all’afide nero.

Non dobbiamo aspettarci un prodotto dall’efficacia istantanea: come molti rimedi naturali agisce se impiegato in via preventiva e con costanza. La coltivazione biologica è fatta di un insieme di piccole accortezze che consentono di avere un ambiente sano ed equilibrato, non dobbiamo mai aspettarci soluzioni miracolose.

Come preparare il macerato

La preparazione del macerato è davvero molto semplice, quello che serve sono due ingredienti:

  • Acqua. Preferibilmente acqua piovana, se volete usare quella del rubinetto è opportuno lasciarla decantare qualche ora, in modo che il cloro (disinfettante volatile spesso aggiunto nella rete idrica) possa evaporare.
  • Foglie di rabarbaro. Il macerato si prepara con solo le foglie, infatti sono queste a contenere l’acido ossalico che risulta tossico per gli insetti.

Come dosaggio consideriamo 1 kg di foglie ogni 10 litri d’acqua e lasciamo a mollo, dopo 10 giorni di macerazione il nostro trattamento anti afidi sarà pronto.

Visto che le foglie di rabarbaro sono parti di scarto, che verrebbero buttate da chi lo coltiva per il consumo, il macerato è completamente a costo zero e consente di non sprecare una parte di pianta.

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Il decotto di rabarbaro

In alternativa al macerato possiamo anche decidere di fare un decotto, la differenza tra i due preparati autoprodotti è semplice: il macerato si realizza in acqua fredda, mentre il decotto usa il calore. Nel caso del rabarbaro i due metodi hanno efficacia analoga.

Per fare il decotto dobbiamo lasciar le foglie almeno 30 minuti in acqua bollente.

Il decotto è più laborioso perché implica la cottura, in compenso è di veloce impiego: dopo averlo fatto, appena raffreddato il liquido, si potrà spruzzarlo sulle piante.

Come usare questo anti afide

Il macerato di rabarbaro si può usare senza alcuna controindicazione, irrorandolo sulle piante. Per effettuare i trattamenti è bene usare una pompa irroratrice, in piccola scala anche uno spruzzino può bastare. Perché funzioni bisogna bagnare bene tutte le foglie, meglio farlo la sera.

Se vogliamo tenere lontani gli afidi conviene spruzzare piuttosto spesso, ogni due o tre settimane. Questo in termini di lavoro è piuttosto impegnativo, chi non ha molto tempo da dedicare può impiegarlo quando iniziano a vedersi gli insetti, per evitare che prendano piede.

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Tanti altri preparati naturali. Peperoncino, pomodoro, aglio, tanaceto… Sono tantissime le piante utili con cui ottenere trattamenti bio, possiamo scoprirle tutte.

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Articolo di Matteo Cereda

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