decespugliatore a zaino Il decespugliatore è uno strumento immancabile nel parco macchine di qualunque curatore del verde, sia esso un hobbista o un professionista. Ne esistono però decine di modelli, diversi per motorizzazioni, forma, dimensione, peso e potenza.

Un modello che spesso (erroneamente) attira i meno esperti illudendoli di essere comodissimo è il decepugliatore a zaino. Per impieghi particolari si rivela ideale, ma dovrebbe esser scelto in modo accorto.

Dopo aver già ragionato in generale sulla scelta del decespugliatore migliore, vediamo dunque insieme nello specifico come è fatto il “dece” spalleggiato, perché lo si dovrebbe scegliere (o meno) e in quali casi si rivela un attrezzo pratico.

Come è fatto

Nel caso del decespugliatore a spalla il motore è collegato all’asta con un tubo flessibile, in cui è ospitato un cavo in treccia di acciaio, le cui estremità si innestano sulla campana della frizione e nell’albero di trasmissione all’interno dell’asta. Il telaio è dotato di spallacci imbottiti e viene indossato come uno zaino, mentre l’operatore muove l’asta, con impugnatura singola, che si viene a trovare al suo fianco.

accensione comoda STIHLSulle macchine più raffinate, come lo STIHL FR 460 TC-EFM, l’avviamento è possibile anche a macchina indossata, semplicemente premendo un pulsante sull’impugnatura, grazie ad una batteria al litio e a un motore elettrico d’avviamento ospitati nella scocca del motore termico. Altre macchine presentano invece la classica corda di avviamento, semplicemente più lunga e passante per un occhiello sul telaio, così che si possa avviare anche da indossato con un’azione manuale. I modelli più basilari invece richiedono l’avviamento prima di indossare lo zaino.

Asta e coppia conica sono leggere, generalmente mutuate dai modelli meno potenti ad asta rigida, per non gravare di troppo peso le braccia dell’operatore, che non sono assistite da alcuna cinghia o imbrago. Su alcuni modelli l’asta è poi scomponibile in due parti, per installare accessori differenti, come avviene per i decespugliatori multifunzione, dei quali abbiamo già parlato, o per facilitarne il trasporto.

Quando è comodo e cosa consente di fare meglio

Come insinuato all’inizio dell’articolo, non lasciatevi ingannare dal fatto che il motore sia alloggiato in uno zaino: la comodità è altra cosa e la praticità (oggettivamente senza paragoni) risalta solo in particolari situazioni di lavoro, dove macchine di concezione classica sarebbero difficili da maneggiare e gestire.

Essendo gran parte del peso complessivo distribuito su schiena e spalle, l’operatore è facilitato nelle grandi pendenze, soprattutto quelle irregolari e ricche di buche o asperità, sia per la distribuzione del peso che per la libertà di movimento garantita dall’asta ad impugnatura singola, sgravata dal peso del motore e delle limitazioni degli imbraghi. Questa grande mobilità risulta praticissima anche nella pulizia di canali, rive, terrazzamenti e pareti.

Per la legge del contrappasso, la libertà di movimento è però a spese delle braccia dell’operatore, non tanto per il peso dell’asta che tutto sommato è di pochi kilogrammi, quanto per il suo sbilanciamento e soprattutto per il fatto di dover costantemente contrastare la forza del cavo d’acciaio in rotazione all’interno del flessibile. Questo cercherà di raddrizzarsi con tanta maggiore forza quanto maggiore sarà il numero di giri, ed in maniera più intensa in fase di accelerazione. In ultimo, sempre il flessibile, necessiterà di regolare ingrassaggio per limitarne l’usura e la resistenza (quindi anche il riscaldamento).

dece spalleggiato in pendenza

Quando non scegliere i decespugliatori a spalla

Dagli esempi riportati nel paragrafo prima avrete già intuito per quali impieghi meglio si presta ed è quindi forse il caso di ricordare quando è meno pratico.

Quando si devono falciare grandi superfici regolari meglio evitare il decespugliatore a zaino (anche in pendenza, purché non esagerata): per via dell’impugnatura si tende ad assumere una posizione protesa verso il davanti ed il terreno, con il peso sulla schiena e le braccia che fanno palestra. I più alti non gradirebbero affatto.

Quando si devono effettuare lavori molto gravosi come la pulizia di roveti ed il taglio di arbusti: la tipologia di impugnatura non permette un controllo perfetto dell’asta che è sollecitata da contraccolpi e rimbalzi, le braccia faticherebbero molto e agli elementi della trasmissione meccanica (coppia conica, asta e soprattutto flessibile) sarebbe richiesto di resistere a sollecitazioni oltre la loro portata.

In sostanza se si cerca semplicemente un attrezzo leggero meglio optare per moderni decespugliatori a batteria.

Come scegliere un decespugliatore a zaino

Se siete arrivati fino a qui e pensate che un decespugliatore a zaino sia la macchina che meglio soddisfa le vostre esigenze, vediamo quali parametri è bene che teniate in considerazione nella scelta:

  • Assistenza: scegliete macchine di un marchio affidabile, dotato di una buona rete di assistenza nella vostra zona. Al di là che si tratti di un modello top di gamma o da hobbista, perché un fermo macchina di settimane o mesi, la spesa di una spedizione ingombrante o peggio, la mancanza di ricambi, sono tutte seccature che non valgono il risparmio al momento dell’acquisto.
  • Robustezza: come avrete capito sono macchine pensate per un utilizzo particolare e presentano alcuni punti deboli come la trasmissione, soprattutto in relazione ai lavori intensi che magari dovranno svolgere. Cercate quindi macchine con aste, coppie coniche e flessibili di qualità. Probabilmente avrete un motore da più di 2 kW collegato ad un cavo d’acciaio e ad un’asta adottata in genere da decespugliatori da 1 kW, tenetene conto.
  • Comfort: spallacci ben imbottiti, telaio ergonomico, antivibranti di qualità ed eventualmente messa in moto anche da indossato. Non sono comodità accessorie ma quello che serve per lavorare in condizioni dignitose anche nelle peggiori situazioni.
  • Potenza: il flessibile che raccorda motore e asta assorbe una buona dose di energia a causa degli attriti e la dissipa in calore. Non a caso, complice il motore che grava sulle sole spalle, vengono adottati generalmente motori di cilindrate elevate (40/50cc). Tenete quindi presente questo fattore e non fate l’errore di sottostimare la potenza che vi serve.
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Articolo di Luca Gagliani

attrezzi della stihl

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