C’è un tema che mi sta molto a cuore: che le persone possano fare l’orto anche in questo strano periodo di restrizioni dovute al covid-19.

Naturalmente per chi ha l’orto sotto casa non ci sono problemi, ma chi deve spostarsi, anche solo di poche centinaia di metri, spesso si vede negare la possibilità di accedere al suo terreno. Nei decreti del 22 marzo e del 10 aprile 2o20 il governo non cita la coltivazione hobbistica come motivo per spostarsi e le forze dell’ordine non sempre riconoscono la motivazione “necessità” riferita alla manutenzione dell’orto.

La lettera aperta che ho scritto su questo ha ricevuto centinaia di commenti e adesioni, e a parte il mio testo altre voci e petizioni si sono levate per chiedere che si riaprano gli orti.

orto lazio

Adesso finalmente stanno arrivando segnali positivi: varie regioni italiane hanno deliberato per permettere la cura degli orti familiari. La prima è stata la Sardegna, poi sono arrivate Abruzzo, Liguria e Trentino. Ieri è arrivata anche l’ordinanza della Toscana e oggi quella del Lazio e della Basilicata.

L’auspicio è che sia solo l’inizio, sperando che altre regioni seguano l’esempio, ma che soprattutto si chiarisca la questione anche a livello nazionale.

In Toscana ci si può spostare per l’orto

Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha firmato il 14 aprile un’ordinanza che consente a due componenti del nucleo familiare di recarsi una volta al giorno all’orto, per la sua cura e manutenzione.

L’ordinanza del Lazio

Il lazio in data 15 aprile ha emesso un’ordinanza sul tema covid 19 che cita le coltivazioni, anche hobbistiche:

“Le attività di coltivazione del fondo agricolo sono da considerarsi  essenziali e di assoluta urgenza e necessità, in tema di rischio idrogeologico e di incendi boschivi, entrambi fortemente correlati alla corretta gestione dei fondi agricoli, anche in forma amatoriale. Inoltre, l’attività di coltivazione agricola e di tutela degli animali da cortile allevati è da considerarsi essenziale, anche se svolta a livello amatoriale, perché i prodotti ricavati sono destinati all’autoconsumo familiare.”

In sostanza si riconosce che coltivare un orto può rientrare tra le esigenze necessarie, quindi consentire uno spostamento.

Nell’ordinanza si pongono comunque delle limitazioni per limitare possibili contagi ed evitare situazioni di rischio:

“L’ordinanza regionale permette lo spostamento: per non più di una volta al giorno; di un solo componente del nucleo familiare; limitatamente agli interventi necessari alla tutela delle produzioni vegetali e degli animali da cortile allevati, consistenti nelle indispensabili operazioni colturali che la stagione impone, ovvero per accudire gli animali allevati. Sono escluse dall’applicazione dell’ordinanza le zone rosse regionali.”

Anche la Basilicata apre agli orti

Sempre in data 15/04 anche la regione Basilicata apre agli orti.

“limitatamente ad una volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare, l’uscita per provvedere alla conduzione di fondi rustici di proprietà, piccoli poderi, orti e vigneti per i trattamenti fitosanitari, l’attività florovivaistica non professionale, la riproduzione vegetale e la coltivazione di colture agricole anche non permanenti ad uso familiare”

Altre buone notizie

Marche e Molise si aggiungono all’elenco delle regioni che permettono l’orto.

Matteo Cereda

Orto Da Coltivare

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