telo per pacciamare in materbiSe facendo l’orto volete evitare di passare ore chinati a strappare erbacce dovete assolutamente ricorrere alla pacciamatura, una tecnica che consente di risparmiare un sacco di tempo e soprattutto di far riposare la vostra schiena. Ci sono tanti modi per pacciamare il suolo: possiamo usare materiali naturali, come la paglia o le foglie secche, oppure possiamo usufruire di film appositamente pensati per coprire il terreno agricolo.

Anche tra i teli da pacciamatura ci sono svariate opzioni: in primo luogo possiamo scegliere se prendere un telo usa e getta (quindi da cambiare ogni anno) oppure uno che si possa riutilizzare. Possiamo decidere anche il materiale del telo: si possono scegliere teli in plastica (polietilene di solito) oppure usare materiali naturali e biodegradabili, come juta e amido di mais.

In questo articolo parliamo di teli biodegradabili, visto che in ottica di coltivazione biologica sarebbe poco coerente ricoprire la terra con metri e metri di plastica inquinante. Sulla pacciamatura in generale trovate un articolo più completo, di cui vi consiglio la lettura.

Caratteristiche del telo biodegradabile

Esistono sostanzialmente due tipi di telo biodegradabile: quello in materbi (amido di mais) e quello in juta. Il primo è più economico, mentre il secondo offre una miglior traspirazione ma costi decisamente superiori.

Il telo in materbi

Il telo in materbi è un film per pacciamare che viene realizzato con amido di mais, materiale naturale completamente biodegradabile. In pratica è fatto in modo simile ai sacchetti utilizzati per l’umido. Questo significa che al termine dell’utilizzo il telo può essere fresato o vangato nel terreno senza lasciare residuo: si trasformerà in acqua e materia organica. E’ un prodotto quindi che non inquina, assolutamente ecocompatibile. Il film ha bene o male la stessa resistenza di un classico telo in polietilene e ha un prezzo equivalente, oltre alla motivazione ecologica presenta anche il notevole vantaggio di non dover essere rimosso, si risparmia quindi parecchio lavoro.

Rispetto ai teli in plastica usa e getta ha caratteristiche molto simili: si trova in genere in colore nero (ma esistono anche teli bianchi), viene prodotto in bobine di diverse dimensioni. Una misura di 100 o 120 cm risulta di solito la migliore per coprire le aiuole dell’orto. Per coltivazioni molto piccole esistono anche teli non in bobina ma semplicemente piegati, in genere però costa meno comprare un rotolone che il singolo foglio.

Ci sono anche teli preforati o con dei segni che aiutano a realizzare file ordinate e a tenere una distanza regolare tra le piantine. La durata utile del telo in Materbi dipende ovviamente dalle condizioni climatiche ma è di 3/5 mesi, più che sufficienti per coprire il ciclo delle piante da orto, praticamente tutti gli ortaggi possono esser coltivati pacciamando l’aiuola.

Tra i teli in materbi possiamo citare BIOTELO, un film per pacciamare realizzato da Filnova, potete acquistarlo qui: BIOTELO o ECOTELO.

teli da pacciamatura

Il telo in juta

La pacciamatura mediante telo in juta è un’ottima scelta, sia dal lato ecologico che dal lato agronomico. Offre una buona traspirazione al terreno e lascia filtrare l’acqua, in questo si rivela migliore rispetto al materbi.

La durata è un poco inferiore, dopo qualche mese si può lacerare lasciando spazio a qualche erbaccia, ma è un problema trascurabile e copre comunque il ciclo colturale medio di una pianta da orto. Non essendo nero è più bello da vedere, ma scalda meno del telo classico, cosa che si rivela in alcuni contesti positiva, in altri casi invece è un punto debole, dipende dal clima.

Il costo è spesso il maggior punto debole di questo tipo di pacciamatura, che risulta piuttosto dispendioso. Inoltre essendo meno diffuso non è sempre agevole meccanizzare il lavoro per stenderlo.

Come usare il telo per pacciamare

Prima di spiegare come stendere un telo da pacciamatura è importante una premessa: se scegliamo di usare il telo sarà molto più semplice utilizzare la tecnica del trapianto di piantine già formate, piuttosto che la semina diretta. Quindi si prepareranno le piantine in semenzaio, oppure si acquisteranno in un vivaio già pronte.

Prima di pacciamare è importante lavorare bene il terreno per l’orto, preparandolo come spiegato nell’articolo dedicato alla lavorazione del terreno, visto che poi verrà coperto e non si potrà più intervenire. In particolare occorre livellare in modo preciso il letto su cui andremo a stendere il telo.

Stendere il telo

Dopo aver preparato il terreno basta stendere il telo e bucarlo dove si vuol mettere le piantine che vanno trapiantate, delle preforature sul telo possono eventualmente aiutare nel mantenere un sesto di impianto regolare.

Risulta utile rincalzare il bordo del telo sotterrandolo un poco, in modo che il vento non vada a sollevare la pacciamatura. Un buon metodo può essere tracciare due solchi paralleli distanti poco meno della larghezza del telo, stendere il film facendo entrare i due lati nel solco e poi tappare coprendo con la terra.

Che vantaggi offre il telo biodegradabile

Oltre a controllare la crescita delle infestanti pacciamare porta numerosi vantaggi. Qui  riassumo per punti le più importanti azioni positive di una pacciamatura.

  • Scalda il terreno, riparando le radici delle piante coltivate.
  • Ripara il suolo dal sole diretto, evitando che secchi completamente.
  • Preserva l’umido riducendo la traspirazione.
  • Evita che alcuni insetti fastidiosi lascino le larve nel terreno.
  • Limita la crescita delle erbe infestanti

A questi cinque vantaggi, validi per tutte le forme di pacciamatura, si aggiungono quelli peculiari del telo:

  •  Maggior effetto riscaldante. Se pacciamiamo con un telo di colore nero si ottiene l’effetto di catturare i raggi solari e scaldare la terra, favorendo la crescita della pianta nelle stagioni freddine (inizio primavera e tardo autunno).
  • Comodità d’uso. Rispetto a una pacciamatura di paglia o altro materiale l’utilizzo di un telo ha l’evidente pregio della comodità: si stende in modo molto veloce e semplice.
  • Possibilità di meccanizzare. Se si coltivano grandi superfici si possono utilizzare macchine agricole in grado di mettere il telo e rincalzarlo perfettamente.

Come pacciamatura io consiglio di usare sempre materiali naturali ed ecologici, per evitare di sporcare l’orto con pezzetti di plastica o di altri residui, coerentemente con le indicazioni della coltivazione biologica. Questo ha anche dei lati positivi in termini pratici:

  • Minor lavoro. Non è necessario togliere il telo dal terreno dopo l’uso.
  • Aggiunta di sostanza organica al terreno. Il materiale del telo si decompone, arricchendo il suolo di sostanza organica.

Articolo di Matteo Cereda

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