sostegni sul bancaleNell’orto sinergico è previsto l’uso di tutori permanenti che offrono una guida alle piante che si sviluppano in altezza.

Stagione dopo stagione la nostra struttura sarà sostegno per rampicanti e in generale per tutte quelle piante che alzando il fusto in verticale potrebbero altrimenti spezzarsi, a causa del vento oppure del peso dei frutti. In molti orti vediamo diffusa una struttura ad arco, realizzata con tondini di ferro. Vi mostrerò anche un’alternativa con picchetti in legno e canne di bambù, che trovo sia migliore e anche più semplice da realizzare.

In questo articolo impareremo quindi come costruire un buon sistema di tutori, da disporre sopra ai bancali del nostro orto sinergico.

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Introduzione all’orto sinergico. Per saperne di più sull’orto sinergico conviene partire dal primo articolo scritto da Marina Ferrara su questo argomento.

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La struttura tradizionale ad arco

tutori per l'orto sinergico ad arco

La soluzione tradizionalmente adottata negli orti sinergici prevede l’uso di archi che sovrastano i bancali, ottenuti curvando i tondini di ferro utilizzati in edilizia. I tondini in genere si trovano del diametro di circa dieci millimetri e la lunghezza di circa sei metri, sono quelli impiegati solitamente per le costruzioni in cemento armato. Per costruire i nostri tutori questi tondini vanno ripiegati e modellati così da assumere una forma ad arco e vanno poi disposti ad “X” e legati tra loro, rinforzando i punti in cui gli archi si incrociano con un pezzetto di filo di ferro, che li ancori gli uni agli altri.

Questa soluzione adottata nella maggior parte degli orti sinergici non è a mio avviso tra le più efficaci e raccomandabili: non solo ho trovato particolarmente complicato il trasporto di questa bacchette di ferro lunghe sei metri, ma ho scoperto anche che non è troppo facile modellarli nella maniera giusta.

Inoltre resto scettica all’idea di offrire alle piante una guida in ferro, che con il sole tende a surriscaldarsi molto. Preferisco piuttosto una struttura in legno che, sebbene sia più soggetta a degradarsi per effetto delle intemperie, rappresenta a mio avviso un’alternativa più sostenibile e sensata.

Una soluzione alternativa consigliata

progetto di sostegni

La struttura che io mi sento di suggerire come tutore può essere realizzata con lunghi picchetti di legno, che andranno conficcati e incrociati in vari punti del bancale in posizione triangolare, a forma di “V” capovolta, legati tra loro al vertice con filo di ferro e rinforzati a metà altezza da un picchetto più piccolo perpendicolare, a formare una “A”.

Ripetendo questa struttura a forma di “A” lungo tutto il bancale, all’incirca ogni metro e mezzo, dovremo poi disporre canne di bambù lunghe circa 2 metri parallelamente al bancale. Le ancoreremo tra una “A” e l’altra con l’aiuto di fil di ferro e faremo in modo da ottenere almeno due livelli: uno più alto, ancorato ai vertici delle “A”, e uno più basso, che poggia sulla stanghetta della “A”, quindi a metà altezza della struttura.

Se i picchetti di legno resistono bene alle intemperie, le canne di bambù andranno parzialmente sostituite di anno in anno, con periodiche manutenzioni ai tutori.

Tuttavia trovo questa struttura particolarmente indicata ed efficace per tutte le colture, estive ed invernali, che si avvicenderanno nell’orto e che potranno essere legate alle canne o fatte arrampicare lungo i picchetti.

Articolo e foto di Marina Ferrara, autrice del libro L’Orto Sinergico

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