fiore eliotropico del girasoleIl girasole è una pianta straordinaria: che sia nell’orto, in vaso o in giardino è impossibile non notare il suo splendido fiore, che spicca per il colore giallo intenso, per la dimensione e per l’altezza dello stelo. Questo fiore può essere piantato come ornamentale, il suo portamento importante lo rende poco adatto a giardini ordinati dove tutto vuol essere preciso, ma in contesti più rustici il giallo del girasole rallegra le aiuole estive ed è ideale per l’orto giardino.

Se volete far crescere in vaso una bella pianta di girasole per ravvivare il terrazzo è possibile scegliere una varietà nana, più consona agli spazi del balcone e a stare in contenitore.

Si può anche coltivare nell’orto per finalità alimentari visto che i semi di girasole sono un gustoso e nutriente snack, all’agricoltura professionale invece interessano per la produzione dell’olio di semi.

La pianta di girasole

Il suo nome scientifico del girasole è Helianthus annuus e si tratta di una coltura annuale, tra gli ortaggi un suo strettissimo parente è il topinambur (Helianthus tuberosus), di cui si raccoglie il tubero. Sembra incredibile ma i girasoli appartengono alla stessa famiglia della lattuga, del carciofo e della camomilla: le piante composite o asteraceae.

La pianta del girasole comune si sviluppa molto in altezza, superando i due metri, in casi particolari può arrivare fino a quattro metri, esistono varietà di diversa taglia. Non si ramifica, mettendo le foglie dal fusto principale, che è eretto e completamente verticale, il fiore arriva alla sua sommità.

La caratteristica più famosa di questo fiore è l’eliotropismo, ovvero la capacità di orientarsi sempre in direzione del sole, a cui la pianta deve anche il suo nome. Quello che non tutti sanno è che sono solo i girasoli giovani a girarsi seguendo il moto apparente del sole, prima della fioritura. I girasoli fioriti invece sono sempre rivolti verso oriente. Un’interessante caratteristica del girasole è la capacità di depurare il terreno da sostanze inquinanti.

Clima e terreno adatti al girasole

Clima. I girasoli non temono particolarmente il caldo: sono fiori estivi che vivono bene in piena esposizione solare. Sopporta senza danno brevi periodi di aridità, ma teme l’eccessiva umidità: i ristagni provocano marciumi radicali letali alla pianta.

Terreno. La terra dove coltivare il girasole deve essere drenante, preferibilmente ricca di sostanza organica, per questo è utile una concimazione prima dell’impianto, con letame maturo o stallatico. Nella lavorazione bisogna vangare in profondità prima della semina.

Seminare i girasoli

Periodo di semina. Il girasole viene seminato generalmente a partire dalla fine di marzo e per tutto il mese di aprile, essendo un seme di buona dimensione si può metterlo direttamente in campo, confidando che germini senza grandi difficoltà.

Semina in vaschetta. Se si preferisce piantare il girasole in semenzaio si può fare, col vantaggio di poter seminare qualche settimana prima. Una sola accortezza: la pianta del girasole forma grandi radici fittonanti, non bisogna quindi aspettare troppo tempo a trapiantare, perché in vasetto soffrirebbe.

Sesto di impianto. Le piante di girasole si mettono a 15/20 cm l’una dall’altra, tra le file conviene lasciare 60 cm di spazio tra le file per avere un passaggio e lasciar luce alle piante.

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La coltivazione di questo fiore

Nell’orto il girasole è molto semplice da gestire anche con poco lavoro, sono poche e semplici le accortezze da avere durante la sua coltivazione.

Rincalzo o sostegno. Il girasole si sviluppa in verticale, può essere danneggiato dal vento che ha facile presa sulla grande dimensione del fiore. Per questo è utile aiutare la pianta con un sostegno, basta un paletto o una canna di bambù. Si può anche rincalzare un poco la base della pianta.

Diserbo. Nel coltivare il girasole è utile controllare che la piantina non venga soffocata dalle erbacce, le infestanti comunque non creano grossi problemi a questo fiore perché ha una crescita molto rapida e viste le dimensioni che raggiunge compete efficacemente con le malerbe. La pacciamatura è una pratica utile al girasole ed evita questo tipo di lavoro.

Irrigazione. Per coltivare con successo il girasole è bene innaffiarlo con regolarità senza mai esagerare, lasciando che tra una irrigazione e l’altra il terreno asciughi. Non bisogna dimenticare che il girasole teme gli eccessi di acqua.

Coltivazione in vaso del girasole

Coltivare il girasole in vaso è possibile, basta avere un balcone con una buona esposizione solare dove tenere questa pianta. Siccome l’apparato radicale è proporzionato all’altezza del fusto per un girasole normale ci vorrebbe un contenitore enorme. Esistono varietà nane che raggiungono i 30 cm di altezza e sono più indicate per la coltivazione da terrazzo.

Alla base del vaso occorre mettere ghiaia o argilla espansa, per garantire il drenaggio di eventuali innaffiature in eccesso. Il girasole in vaso deve essere irrigato regolarmente, senza esagerare con le quantità d’acqua apportate.

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Raccolta dei semi

Per utilizzare i semi di girasole bisogna aspettare la completa formazione del fiore, lasciando che la corolla secchi. Ogni fiore contiene un gran numero di semi, come si vede anche esternamente. Se invece si coglie il fiore come ornamento per fini estetici ovviamente bisogna prenderlo prima, nel pieno del suo splendore.

Utilizzo e autoproduzione dell’olio

Utilizzo dei semi. I semi di girasole si possono ovviamente riutilizzare nell’orto per piantare altri girasoli, ma sono anche commestibili. Inoltre hanno grande uso nell’alimentazione animale, come foraggio ricco di nutrimento. Se vi piacciono potete sgranocchiarli come snack sano, metterli nelle insalate oppure usarli in panificazione.

Autoprodurre l’olio di semi: esistono in commercio dei modelli di frantoio domestico che permettono di produrre l’olio a partire dai semi, ad esempio Frantoil. Potete farlo con ottimi risultati anche con i semi di girasole, che danno vita a uno degli oli più diffusi in commercio. L’olio autoprodotto è molto sano e buonissimo, non aspettatevi però grandi risultati in termini quantitativi.

Articolo di Matteo Cereda

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