vaso trap per la cattura della drosophila suzukiiLa Drosophila Suzukii o moscerino orientale della frutta è un parassita importato dall’Asia, che può fare grandi danni al frutteto, colpendo vari frutti e danneggiando il raccolto in modo irreversibile. Purtroppo questo moschino ha trovato in Europa un clima adatto a svilupparsi e l’assenza di predatori naturali gli ha permesso di diffondersi diventando un flagello per il frutteto e un grattacapo grosso per chi coltiva.

Siccome questo parassita proviene da un altro ecosistema il nostro ambiente non è preparato a contenerlo in modo naturale, proprio per questo è fondamentale un intervento correttivo dell’uomo che possa contrastarlo.

Su Orto Da Coltivare abbiamo già parlato di Drosophila, esaminando le caratteristiche dell’insetto, i danni che causa e le possibili forme di lotta permesse in agricoltura biologica. Ora andiamo ad approfondire il metodo delle trappole alimentari, efficace forma di contrasto che permette di difendersi dal moscerino della frutta senza usare pesticidi.

Perché usare trappole alimentari

Troppo spesso pensando a come contrastare un insetto nocivo si pensa solo a trattamenti insetticidi. In realtà la lotta chimica non è sempre il metodo più conveniente, per vari fattori, che vediamo in sintesi.

  • Inquinamento: usare un pesticida può inquinare l’ambiente e contaminare con sostanze tossiche la frutta.
  • Danni collaterali: molto spesso i trattamenti uccidono non solo l’insetto bersaglio ma anche una serie di altri insetti che sono invece utili, ad esempio api e coccinelle. Questo scompensa l’ambiente frutteto privandolo di impollinatori e dei predatori naturali che servono a contenere altri parassiti.
  • Adattabilità. Molte specie di insetti hanno una straordinaria capacità di adattarsi a condizioni avverse e sono in grado col tempo di sviluppare una resistenza sempre maggiore agli insetticidi. Per questo i trattamenti perdono efficacia di anno in anno e serve quindi una continua ricerca di prodotti nuovi oppure dosaggi di veleno crescenti.

drosophila suzukii, il moscerino della fruttaIl sistema della trappola alimentare invece è molto semplice e non danneggia l’ecosistema: si tratta di attrarre il parassita grazie a una sostanza che lo ingolosisca e riuscire in questo modo a catturarlo. Le trappole realizzate in questo modo attraggono insetti accomunati da abitudini alimentari simili, questo rende la cattura molto selettiva.

La trappola può avere due obiettivi distinti: il monitoraggio, per individuare tempestivamente la presenza dell’insetto nel frutteto, e la cattura massale che invece vuole diminuire la popolazione di Drosophila in modo significativo.

Trappole per la Drosophila Suzukii

Per riuscire ad avere buoni risultati e catturare un buon numero di moscerini della frutta bisogna curare quattro aspetti del trappolaggio, che vediamo in sintesi e poi andiamo ad approfondire.

  • L’esca alimentare. Ovviamente la cosa più importante per attirare gli insetti è l’esca, come vedremo in seguito è facile  autoprodurre un ottimo attrattivo per la drosophila suzukii.
  • La struttura trappola. Anche com’è fatta la trappola è un fattore che concorre nel renderla efficace o meno. In particolare il colore può essere un ulteriore modo per colpire l’attenzione dell’insetto e farlo avvicinare.
  • Il periodo. Mettere le trappole al momento giusto è fondamentale. In generale nel trappolaggio è necessario catturare gli insetti a inizio stagione, prima che proliferino riproducendosi. Nel caso particolare della Drosophila è importante prendere i moscerini prima che attacchino i frutti: se si aspetta di vedere il danno diventa troppo tardi per salvare il raccolto.
  • Il posizionamento. Le trappole devono esser messe nel posto giusto e in numero giusto, questo è un altro fattore che consente di catturare con successo i moscerini.

La ricetta giusta per la Drosophila

Per catturare la mosca orientale della frutta bisogna preparare un’esca alimentare efficace. Un’ottima ricetta che si può autoprodurre semplicemente, con costi molto bassi si realizza miscelando 250 ml di aceto di mele, 100 ml di vino rosso e un cucchiaio di zucchero di canna. Questa ricetta è stata testata e consigliata dalla Fondazione Edmund Mach di Trento, attiva nella lotta alla drosophila.

Il colore della trappola

Il tappo trappola Tap Trap di colore rossoL’esca deve essere messa nella trappola giusta, che sia strutturata in modo pratico per l’uso e attrattivo verso l’insetto. Per il moscerino della frutta segnaliamo Vaso Trap e Tap Trap, che potete approfondire negli appositi articoli.

Dovendo scegliere una trappola per la drosophila suzukii è da tener presente l’importanza del colore, che aggiunge all’attrattiva olfattiva quella cromatica.
La Drosophila attacca prevalentemente ciliege, prugne e frutti di bosco, il colore prevalente dei suoi obiettivi è il rosso. Facile quindi capire come mai una trappola adatta a questo insetto deve essere necessariamente rossa. Le trappole Tap Trap e Vaso Trap vengono prodotte anche in versione rossa, studiata nello specifico per la cattura di questo parassita.

Il periodo giusto

Le trappole contro la Drosophila Suzukii vanno messe a partire da aprile, tra aprile e maggio è particolarmente importante disporre trappole per il monitoraggio. In questo Vaso Trap è il sistema migliore, essendo provvisto di un imbuto che rende la cattura ancora più selettiva e permette di individuare il moscerino orientale con facilità.

Da maggio le trappole sono importanti per la cattura massale nei frutteti interessati, dove vanno lasciate fino a fine stagione, per cercare di eliminare quanti più insetti possibile.

Posizionare la trappola

Le biotrappole devono essere messe nel frutteto, possibilmente appese alle piante o nei loro immediati dintorni. Tap Trap è pensata per essere appesa, grazie al gancio superiore, mentre Vaso Trap si può sia appendere che mettere in appoggio. La posizione ideale è soleggiata e ben visibile, ad altezza d’uomo.

Lo scopo del trappolaggio è incidere andando a ridurre in modo significativo la popolazione di Drosophila Suzukii presente nella zona. Per far questo la prima cosa da fare è proteggere il perimetro delle coltivazioni, con trappole a scopo di monitoraggio.

Quando si accerta la presenza dell’insetto invece è importante coprire uniformemente tutta la zona da difendere. Riempire di trappole le proprie piante potrebbe non bastare: se ci sono frutteti vicini tra loro è bene collaborare per sconfiggere insieme l’insetto, disponendo trappole simultaneamente su tutte le colture interessate. Anche eventuali piante isolate in giardini privati o cespugli con bacche selvatiche che si trovano vicino al frutteto andrebbero presidiati con le trappole.

Articolo di Matteo Cereda

difesa solabiol

Ti è piaciuto questo articolo? Lascia un commento. Per restare in contatto puoi iscriverti alla newsletter o seguire la pagina Instagram e Facebook.