Le generose piante di limone hanno bisogno di ricevere alcune attenzioni per potersi mantenere sane e produttive nel tempo, tra queste ci sono sicuramente la prevenzione e la cura dagli attacchi di alcuni insetti dannosi.

Il punto di partenza, per raccogliere limoni abbondanti è conoscere la pianta e le sue esigenze, sapere quali sono i principali insetti dannosi, e impostare una difesa il più possibile ecologica, efficacie ma anche innocua sull’ambiente. Le piante devono essere gestite bene in generale, provvedendo ogni anno ad una concimazione naturale, ad irrigazioni quando occorre e a leggere potature di sfoltimento. Ogni intervento è anche l’occasione per osservare il loro stato di salute e individuare per tempo le eventuali problematiche, sia per quanto riguarda le patologie che per gli attacchi di insetti.

limone e difesa dai parassiti

Vediamo quindi quali sono i principali parassiti del limone e degli altri agrumi, visto che molti insetti sgraditi sono comuni alla categoria, e come si interviene per tempo con metodo biologico.

Cocciniglie

La cocciniglia è uno dei più frequenti e fastidiosi parassiti ad aggredire le piante di agrumi. Le specie di cocciniglia che danneggiano il limone non sono poche, c’è anche la cocciniglia mezzo grano di pepe a cui abbiamo già dedicato un articolo. Una delle più diffuse è la cocciniglia farinosa, detta anche “cotonello” (Planococcus citri), che in realtà può attaccare anche altre piante oltre agli agrumi. La notiamo soprattutto in estate, sopra i frutti in accrescimento. Gli adulti, che sono ricoperti di una secrezione cerosa, si trovano soprattutto nella zona del picciolo del frutto, da lì sottraggono la linfa della pianta, emettono molta melata su cui si forma anche la fumaggine. Come effetti secondari causano anche lesioni ed ingiallimenti. Gli attacchi si manifestano soprattutto in estate, ma l’infestazione avviene anche negli altri periodi, e gli insetti svernano come neanidi sotto la corteccia o sotto terra nella zona del colletto.

Un’altra cocciniglia nota è Icerya purchasi, la cocciniglia cotonosa degli agrumi, che predilige attaccare la pagina inferiore delle foglie e i rami, con conseguenti deperimenti e disseccamenti fogliari, soprattutto in caso di infestazione forte.

Da tempo è conosciuto il suo antagonista naturale, la coccinella Rodolia cardinalis, con la quale si possono fare lanci per la lotta biologica vera e propria, che però non è efficacie per difendere poche piante, a causa dell’effetto dispersione che si genera in questi casi.

Combattere le cocciniglie sugli agrumi. Contro queste e le altre cocciniglie che infestano gli agrumi è utile fare trattamenti con oli minerali, che sono ammessi in agricoltura biologica, e irrorare preventivamente dei macerati di felce ad azione protettiva.  Il sapone di Marsiglia invece rappresenta un possibile rimedio casalingo. Una singola pianta attaccata può anche essere difesa meccanicamente, con una pulitura delle parti colpite mediante una spazzola a setole metalliche.

Afidi

L’afide bruno, Toxoptera aurantii, anche se è polifago attacca soprattutto il limone, colpendone germogli giovani, foglioline e boccioli fiorali, portandoli al classico accartocciamento e presenza di melata. Oltre al danno secondario dovuto all’instaurarsi di fumaggine, in casi gravi si assiste alla caduta dei fiori e dei frutticini appena formati, con riduzione della produzione.

Contro gli afidi i rimedi preventivi sperimentati sono gli stessi che si consigliano per tutte le specie coltivate: irrorare estratti di ortica, di aglio o di peperoncino, usare il sapone di Marsiglia se l’attacco è già presente per debellarlo, ed evitare gli insetticidi non selettivi, che uccidono anche i predatori naturali degli afidi (coccinelle, sirfidi, crisope).

Minatrice serpentina

minatrice serpentina degli agrumi

Dalla metà degli anni novanta, questo insetto dell’ordine dei lepidotteri (farfalle) è diventato uno dei maggiori problemi per gli agrumi. Le larve giallognole di minatrice serpentina, lunghe 3 mm all’ultimo stadio, danneggiano le foglie scavandovi gallerie dentro, sotto l’epidermide. Si notano infatti le classiche linee curve argentate sul fogliame, che ne causano deformazione, arrotolamento e infine disseccamento.

Le maggiori infestazioni avvengono in estate, quando le temperature sono ottimali per l’insetto, che depone le uova di notte sulle foglie. Possiamo trattare questa infestazione con l’azadiractina, ovvero l’olio di neem.

Approfondimento: minatrice serpentina

Tripidi

Questi minuscoli insetti (Heliothrips) dell’ordine dei tisanotteri, infestano la pagina inferiore delle foglie degli agrumi e anche di altre piante, e sugli agrumi anche i fiori e i frutti. Pungendo questi organi, creano dei puntini decolorati e necrotici, e i germogli in particolare possono disseccare in conseguenza a ciò. Anche loro producono melata appiccicosa che attira la fumaggine. I frutti presentano una certa rugginosità argentea, e tra gli agrumi è proprio il limone il più sensibile a questo sintomo.

Gli attacchi dei tripidi avvengono da aprile a novembre, con intensità variabili a seconda dell’andamento climatico. Possiamo trattare le piante con sapone di Marsiglia diluito in acqua e agire in via preventiva mantenendo le chiome arieggiate, mai troppo fitte ed intricate, tramite corretta potatura.

Fumaggine su foglie di limone. Foto di Sara Petrucci.

Mosca bianca fioccosa degli agrumi

Tra gli aleurodidi, ovvero le mosche bianche, ci sono specie che attaccano gli agrumi, dando luogo ad un feltro bianco ceroso su foglie e rametti, da cui il nome di mosca fioccosa degli agrumi, e sottraendo la linfa. Come nel caso di altri insetti, anche questo determina fumaggine e imbrattamento dei frutti. Lo stesso trattamento con sapone di Marsiglia o con olii minerali, utili contro gli insetti sopra menzionati, ha efficacia anche verso la mosca bianca.

Ragnetto rosso

Tra gli agrumi, il limone è particolarmente sensibile alle due specie di ragnetto rosso (Il noto Tetranychus urticae e anche il Panonychus citri), che provocano bollosità e notevole caduta di foglie e dei frutticini appena formati. La pianta si vede sottrarre linfa e perdere foglie, con crescita stentata come conseguenza. Entrambe le specie di acaro sono favorite da climi caldi e umidi e da chiome piuttosto fitte.

Una delle migliori prevenzioni è quindi quella di tenere abbastanza arieggiata la chioma con moderate potature e anche quella di non esagerare con le concimazioni. Di solito gli acari predatori fanno il loro lavoro nel tenere a bada i parassiti, e per questo devono essere favoriti evitando insetticidi non selettivi e avendo cura della biodiversità dell’ambiente. Nel caso di infestazioni gravi possiamo anche in questo caso usare il sapone di Marsiglia o fare un trattamento con lo zolfo, leggendo però bene l’etichetta del prodotto che si acquista, quando a modalità corrette di uso e dosaggio.

Per chi volesse approfondire abbiamo parlato più nel dettaglio della lotta al ragnetto rosso in un articolo dedicato.

Articolo di Sara Petrucci

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