rami del noceIl noce è un bell’albero da frutto longevo e capace di raggiungere dimensioni notevoli, per questo viene piantato in giardino anche solo per la sua bellezza, ricevendone ombra e ossigeno prezioso. Tuttavia, se ci interessano le noci, e desideriamo coglierle sane e abbondanti, la condizione fondamentale è che la pianta sia sana e rigogliosa.

Capita spesso infatti di raccogliere frutti rovinati dagli insetti dannosi o di vedere foglie, rami e tronco affetti da qualche patologia, che pregiudica la produzione di noci. Problemi che si possono spesso evitare con semplici accortezze di coltivazione, oppure contrastare con un intervento tempestivo.

In questo articolo ci concentriamo in particolare sulle malattie a carico del noce e sulle possibili soluzioni per una difesa eco-compatibile, che porti a raccogliere noci perfette senza inquinare e senza uccidere inutilmente organismi. Una coltivazione biologica non significa infatti che debba portare frutta bacata o tanto scarto: se gestita in modo razionale e attento darà frutto.

La prevenzione delle malattie

Possiamo affermare generalmente che quando le piante rischiano di essere fortemente compromesse da alcune malattie è utile ricorrere a prodotti rameici, da usare sempre con le dovute accortezze dopo aver letto le indicazioni riportate sull’etichetta.

Prima ancora però è fondamentale mettere in atto alcune strategie preventive.

  • Pulizia degli attrezzi di potatura: ogni volta che si pota una pianta malata o che sembra tale, è sempre buona norma disinfettare le lame prima di passare a potare una pianta sana.
  • Distanze di impianto adeguate: fin dalla messa a dimora del noce, o dei noci, bisogna tenere conto del luogo e delle distanze tra le piante. Il luogo ideale è sufficientemente arieggiato e non troppo soggetto a ristagni di umidità, e l’impianto non deve essere fitto ma deve tenere conto del volume futuro dei noci.
  • Eliminazione tempestiva delle parti di pianta colpite, come foglie, rami, frutti. La stessa indicazione vale per le foglie che cadono in autunno, da portare via in caso di malattie.
  • Trattamenti preventivi con macerati di equiseto o con propoli, quest’ultima utilissima soprattutto dopo i tagli di potatura.

Principali malattie dell’albero di noce

Per avere un noce sano serve una conoscenza di base delle avversità più comuni e dei mezzi di difesa naturali per contrastarle. Vediamo quindi quali sono le più comuni patologie fungine e batteriche a carico di questa pianta, per arrivare ad avere un albero in salute e un’ottima produzione di noci biologiche.

Antracnosi

Si tratta di una patologia fungina, o crittogamica, che causa macchie necrotiche su foglie, fiori, frutti e giovani germogli dell’anno in corso. I rami più vecchi e ormai lignificati sono invece in grado di resistere al fungo. Quello che si nota sulle foglie di noce colpite da antracnosi sono macchie bruno-nerastre circondate da aloni più chiari, e nella parte centrale della macchia il tessuto tende a lacerarsi.

Il decorso grave della malattia è una defogliazione abbondante, il disseccamento dei germogli giovani e la cascola delle noci, sulle quali si formano prima tante piccole macchiette.

L’infezione più dannosa è quella che avviene in primavera, ma ci possono essere altri cicli di infezione durante l’estate, soprattutto nel caso di temporali estivi. Il fungo sverna sulle foglie cadute a terra, ragione per cui rastrellarle via è una basica forma di protezione dall’infezione dell’anno successivo.

Fusariosi

Questa malattia colpisce il frutto: il fungo del fusarium causa il marciume bruno e molle del mallo, ovvero il rivestimento della noce. La fusariosi, come altre malattie, può provocare un’abbondante cascola di noci.

Marciume nero del colletto

Questa malattia, determinata da alcune specie di fungo del genere Phytophtora, oltre che come marciume nero del colletto è conosciuta anche come “mal dell’inchiostro” e spesso ha un decorso mortale.

Il patogeno penetra nella pianta attraverso eventuali ferite e altre aperture naturali alla base della pianta.

La chioma ingiallisce e la corteccia del fusto si riempie di fessure da cui esce un liquido nerastro. Provando ad asportare la corteccia in quei punti è possibile notare zone annerite e necrotiche sotto.

Purtroppo è una malattia difficile da curare anche in agricoltura convenzionale, per questo chi intende piantare un noce dovrebbe orientarsi su piante innestate su portinnesti resistenti, informazione da richiedere ai vivaisti specializzati.

Marciume radicale del noce

Questa malattia può causare sintomi simili al marciume nero del colletto, in termini di ingiallimento diffuso della chioma, sviluppo stentato e morte nei casi gravi.

L’indizio che si tratti di marciume radicale è offerto dalla presenza di funghi chiodini alla base della pianta.

Il fungo responsabile è Armillaria mellea, è molto polifago, nel senso che colpisce tanti tipi di piante, e si conserva sotto forma di masse miceliali nel terreno, nel legno morto o su altro genere di materia organica. Nel noce penetra attraverso ferite radicali, infettando poi il colletto e parte del tronco.

La principale precauzione verso questa patologia è l’attenzione al drenaggio del terreno, poiché è favorita dall’asfissia radicale. Dal momento della messa a dimora è importante capire il tipo di terreno e se questo è troppo argilloso, è utile scavare una buca particolarmente profonda per l’impianto e alla terra miscelare sabbia, oltre che ammendante.

Mal secco

Questa è una patologia di origine batterica, causata da Xanthomonas arboricola juglandis. Il mal secco colpisce tutti gli organi aerei dell’albero di noce: fiori, foglie, germogli, rami e frutti, e soprattutto sui frutti. Per questo può incidere molto negativamente sull’esito del raccolto.

Se le noci sono ancora giovani, vi si notano sopra delle macchioline necrotiche, mentre se vanno verso la maturazione il mallo diventa nero e cadono in abbondanza. Anche sulle foglie appaiono macchie dapprima verdi pallide, poi bruno nerastre attorniate da alone. I rami sono interessati a cancri più o meno estesi e letali.

Il batterio entra nella pianta attraverso gli stomi delle foglie o attraverso ferite, e sverna nelle gemme, per riprendere in primavera diffondendo l’infezione tramite il polline, la pioggia e gli strumenti di taglio.

Sicuramente una delle precauzioni più incisive è la disinfezione accurata di cesoie e forbicioni che si usano per la potatura quando si passa da una pianta malata, o presunta tale, ad altre sane. Per tenere bloccata la patologia si possono fare dei trattamenti con prodotti rameici, il primo dei quali al risveglio vegetativo.

Cancro batterico del noce

Il batterio Brenneria nigrifluens è responsabile di vistosi cancri corticali sul fusto del noce, e ferite sulla corteccia da cui escono essudati nerastri.

Le piante di noci colpite gravemente da cancro batterico arrivano a perdere molte foglie. Anche in questo caso, scortecciando un po’ di tronco, si possono notare degli annerimenti sotto.

Proprio l’azione di scortecciare queste parti colpite spesso risulta utile per arginare la malattia, dato che stimola la cicatrizzazione e la formazione di nuova corteccia sana nel giro di 1 o 2 anni.

Approfondimento: la coltivazione del noce

Articolo di Sara Petrucci.

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