difesa del susino: ecco delle susine saneI susini e i prugni di solito sono piante piuttosto rustiche e produttive, ma come le altre drupacee (pesco, albicocco, mandorlo e ciliegio), anche queste specie possono essere colpite da patologie e insetti dannosi. Alcune avversità sono comuni alle drupacee, mentre altre sono più specifiche, ma le forme di prevenzione sono analoghe e le cure possono essere somministrate sempre con i diversi prodotti ecologici ormai disponibili e di testata efficacia.

Vediamo adesso in particolare quali sono gli insetti dannosi che possono attaccare il susino (susino cino-giapponese) e il prugno (susino europeo) e come difendere le piante con metodo biologico, preservando al meglio gli equilibri dell’agroecosistema ed evitando di inquinare, pur puntando legittimamente su una buona produzione, abbondante e di qualità.

Non è vero che i due obiettivi si escludano l’un l’altro, anzi, possono stare insieme, soltanto che il loro raggiungimento congiunto richiede molta più attenzione e tempestività rispetto ad una gestione convenzionale, nella quale si usano prodotti dal forte potere abbattente ogni volta che se ne vede il bisogno. Peccato che questi prodotti uccidano spesso anche gli insetti utili o innocui, e ciò non è positivo e a lungo andare nemmeno conveniente.

ramo di prugno con fiori

Cydia del susino

La Cydia funebrana, o cydia del susino, è una farfalla di piccole dimensioni e simile nell’aspetto alla Cydia molesta, con ali anteriori grigio-brune e screziature biancastre, e capace di compiere 2-3 generazioni all’anno. Il danno che questo insetto provoca avviene allo stadio di larva, che sverna in bozzoli riparati tra le cortecce. A primavera gli adulti sfarfallano, si accoppiano e depongono le uova sui frutticini in formazione. Dalle uova nascono le larve che iniziano a vivere a spese dei frutti, mangiandone la polpa, e la conseguenza è che molti frutti cadono e si perdono.

Contro questo parassita i rimedi preventivi sono il posizionamento di trappole alimentari, come quelle di tipo Tap Trap, che prevedono un tappo-gancio di colore giallo, che attira per il colore, avvitato su una bottiglia riempita con una buona esca per le catture. Sul finire dell’estate è utile anche avvolgere i tronchi con cartoni ondulati, nelle cui scanalature gli insetti tenderanno a fare il bozzolo per l’inverno. Con questo trucco se ne possono catturare molti.

Se la coltivazione biologica è estesa, ovvero di almeno 1 ha, ha senso impostare anche una difesa mediante trappole a feromoni per la confusione sessuale. Infine, il prodotto più consigliato per eseguire dei trattamenti, è il Bacillus thuringiensis kurstaki, particolarmente specifico contro questo ed altri lepidotteri e innocuo verso altri insetti come api e bombi.

Usare Tap Trap

Difendere il susino senza usare pesticidi si può! Scopriamo il metodo ecologico del trappolaggio.

Usare Tap Trap

Tentredini

Anche le larve di questo insetto, biancastre o gialle, si nutrono dei frutticini del susino. Gli adulti di tentredine, di colore nero, svernano nel suolo per riapparire durante la fioritura e deporre le uova proprio alla base dei sepali fiorali. Anche in questo caso poi le larve determinano la caduta a terra dei frutticini colpiti con perdita di produzione.

In presenza di poche piante possiamo provare a contenere il parassita mediante trappole cromotropiche di colore bianco, che possiamo anche utilizzare per il solo monitoraggio, al fine di decidere se fare un trattamento o no. La regola è trattare quando una trappola cattura almeno 15-20 adulti, ma se non siamo in grado di riconoscerli rispetto agli altri insetti catturati accidentalmente, possiamo in alternativa contare i boccioli fiorali colpiti, trovando o no le gallerie. Ha senso stabilire come soglia di danno il 10% di fiori colpiti sul totale, e fare un trattamento, per esempio con il piretro naturale, da questa percentuale in su, ripetendo l’operazione in seguito, se la presenza dell’insetto torna su quei valori.

Afidi

Gli afidi non potevamo mancare, come sempre, dato che sono parassiti di cui esistono moltissime specie capaci di attaccare svariate piante da orto, da frutta e specie ornamentali.

Per fortuna in un ambiente gestito con metodo biologico i predatori naturali di questi insetti sono abbondanti, e non è difficile quindi scorgere coccinelle sulle stesse piante in cui sono presenti colonie di afidi.

Possiamo comunque allontanare facilmente gli afidi con estratti di ortica, di aglio o di peperoncino irrorati sulle piante. Tuttavia se il danno degli afidi inizia a farsi serio, in termini di accartocciamenti dei germogli e delle foglie e presenza di melata appiccicosa, conviene intervenire spruzzando sapone di Marsiglia diluito o olio di neem.

Rimedi contro gli afidi

Gli afidi sono tra i più frequenti parassiti delle piante. Scopriamo come contrastarli con metodi naturali.

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Cimice asiatica

Negli anni recenti nei nostri ambienti si è inserita con una certa prepotenza la cimice asiatica (Halyomorpha halys), e ha causato seri danni alle colture colpite, anche perché è una specie molto polifaga. Reti antinsetto, usate anche per contenere i danni da grandine e allestite dopo l’allegagione dei frutti, unitamente a trattamenti frequenti a base di piretro naturale o azadiractina, possono limitare i danni.

Combattere la cimici

Le cimici sono diventate un vero flagello, scopriamo cosa possiamo fare per contrastarle.

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Drosophila suzukii

Un altro insetto polifago è la Drosophila suzukii, detta anche moscerino dei piccoli frutti, che colpisce anche il susino. Contro questo insetto risultano utili le trappole alimentari di tipo Tap Trap rosso.

Combattere la drosophila

Il moscerino della frutta è un parassita orientale molto pericoloso, ecco tanti consigli utili per prevenirlo.

Combattere la drosophila

Articolo di Sara Petrucci

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