Una nuova puntata del racconto dell’orto di Lucina in Inghilterra. Questo di settembre è il capitolo numero 7.  A fine articolo trovate i collegamenti per leggervi anche le puntate precedenti.

l'orto a settembre in Inghilterra

Sono passati sette mesi da quando è cominciata questa avventura. E che avventura è stata! Oramai ci siamo lasciati alle spalle l’estate, anche se qui in Inghilterra, con l’eccezione degli ultimi giorni in cui ci sono stati forti piogge, settembre è stato un mese bellissimo dal punto di vista metereologico. Qui quando il tempo a settembre è caldo e soleggiato la chiamano Indian summer. Ma che sfortuna per gli alunni e le persone che nel frattempo sono tornati a studiare o lavorare!

raccolto dell'orto di Lucina

Nell’orto non ho piantato niente di nuovo questo mese ma ho goduto dei frutti del duro lavoro dei mesi precedenti. Oltre ai mitici lamponi che non finiscono mai (ma chi si lamenta?), ho raccolto spinaci a volontà, fagiolini, zucchini, porri e pomodori, anche se, a dir la verità ce ne sono ancora di tantissimi verdi sulle piante. Chissà se matureranno mai o saranno uccisi dalle gelate che sono previste nei prossimi giorni. Io sono un po’ pessimista a questo riguardo. Gli italiani rideranno a leggere che qui stiamo ancora raccogliendo pomodori a fine settembre, inizi ottobre. Immagino che la stagione pomodoresca in Italia sia finita da tempo!

Prima di dimenticarmi: un’altra verdura che è maturata in questo mese e che mi piace tantissimo sono le pannocchie. Veramente dolci e buonissime! Ho fatto parecchie zuppe mettendoci dentro i grani di pannocchia. Sono veramente deliziose e facili da far crescere! Il prossimo anno ne devo piantare di più.

una bella pannocchia di mais

Ma che cavolaia è?

cavoli mangiati dai bruchi

Pensavo veramente di averla scampata nell’orto per quanto riguarda attacchi di insetti e parassiti vari. Alcune piante hanno sofferto a causa dell’altica, come accennato tempo fa ed ovviamente le verdure vengono tutte regolarmente mangiucchiate da bestiole varie ma niente di catastrofico.

Questo è valso fino agli inizi di settembre quando sono andata nell’orto e ho visto CON ORRORE che alcune piante di broccoli e cavolfiori erano state prese di mira dai famosi bruchi chiamati cavolaia, quelli pelosi gialli e neri per intenderci, come potete vedere dalla foto, che poi si trasformano in farfalle. Ma mentre le farfalle mi piacciono, confesso che non sono un’amante dei bruchi, soprattutto quando decidono di divorarsi le mie verdurine.

larve di cavolaia

Avevo letto un articolo su di loro sul sito di Orto da coltivare ma non mi aspettavo di fare la loro conoscenza e di vederle distruggere le MIE beneamate piante (si tratta di bruchi assai voraci che adorano cavoli, ecc- da qui il loro nome- e che in un battibaleno si possono far fuori tutte le crucifere dell’orto se uno non sta attento e non se ne libera. AIUTO!). Così sono dovuta correre ai ripari. Dopo avere consultato il blog per capire come contrastarle ho capito che purtroppo dovevo rimuoverli manualmente (yuk!) e poi spruzzare le piante con un preparato a base di bacillus thuringiensis… Beh, ho seguito le istruzioni ed ha funzionato così sono riuscita a salvare i cavoli (anche senza le capre…..ah ah). Grazie Matteo e Orto Da Coltivare!

Le verdure perfette, come l’erba voglio, esistono solo nel giardino del re

A questo punto io mi domando: quanti pesticidi somministreranno alle verdure vendute nei supermercati? Sono tutte così perfette, senza neanche un forellino o un’imperfezione! Ma questo non esiste in natura!

Ho imparato molto rapidamente che le verdure perfette, proprio come l’erba voglio, crescono solo nel giardino del re. In altre parole non esistono negli orti di persone normali come me, tanto meno di quelle che vogliono coltivarle in modo biologico. All’inizio ero un po’ contrariata quando nel mio orto vedevo foglie bucherellate o verdure mangiucchiate e bitorzolute ma poi guardandomi in giro mi sono subito resa conto che anche quelle degli altri sono così e che questa è la norma in natura, non quello che si vede nei supermercati. E adesso non mi dispiace più condividere le mie verdure con qualche vermetto o insetto.

Poveracci devono pur vivere anche loro! Ovviamente l’importante è che non esagerino e mi distruggano tutto: in tal caso bisogna passare ai metodi forti (pur sempre biologici) per tenerli a bada. Ma tutto sommato non mi posso lamentare. Poteva andarmi molto MOLTO peggio!!

orto biologico di Lucina

La triste storia del pero e quella felice del melo

Come forse vi ricorderete avevo scritto che una delle cose che si possono fare nel mio allotment è quella di prendere in affitto un albero da frutto. Si paga la modica cifra di 10 sterline all’anno per ogni albero e poi si possono raccogliere i frutti di quella pianta. Ma attenzione!!! Il regolamento dice però che se la frutta si trova per terra qualsiasi persona la può raccogliere.

Purtroppo verso metà settembre sono andata in Devon per una settimana e così per una decina di giorni non ho più controllato il melo ed il pero che ho affittato. Prima di andare via avevo visto che erano entrambi carichi di frutti ma non erano ancora maturi. Beh, il pero ha deciso di farmi un dispetto e di fare cadere quasi tutte le pere mentre ero via. Morale? Sono tornata dalla vacanzina ed ho trovato l’albero quasi spoglio e nessuna pera per terra. Qualcuno aveva visto bene di portarsele via! Sull’albero ne erano rimaste ben poche. Che rabbia!

Fortunatamente mi posso ancora rifare sulle mele. Ce ne sono da vendere. Stanno proprio maturando adesso.Va beh, consoliamoci così.

il melo e il pero
Piccole (e grandi) zucche crescono

Il mese scorso vi avevo parlato della mia pianta di zucca gigante tutta foglie e niente zucca che ha invaso impunemente il mio orticello. Beh….ho fatto bene ad aspettare pazientemente perché FINALMENTE ha deciso anche lei di fare un figlio (o dovrei dire una figlia?), come vedete dalla foto.

zucca in maturazione

Le dimensioni sono quelle di un pallone da calcio per ora ma immagino debba ancora crescere. E ne stanno nascendo altre (che per adesso sono grandi come una palla da tennis). Un’altra pianta di zucca nana che ho piantato ne ha partorito una piccola arancione. Anche la varietà a forma di pera chiamata butternut squash sta producendo alcuni bebè (dal linguaggio che uso capite che considero le verdure come miei bambini…). Quindi forse riuscirò a mangiarne una prima di Halloween!

zucca arancione

Anche le piante di cavolfiore che fino al mese scorso avevano prodotto solo foglie hanno finalmente deciso di donarmi anche un piccolo cavolfiore. La forma non è quella bella rotonda che si vede nei supermercati (quando mai?) ma sono sicura che il gusto sarà ugualmente buono. Quindi non bisogna mai lasciarsi perdere d’animo in un orto.

cavolfiore con tante foglie

L’orto d’inverno

Ora che le giornate si accorciano e la temperatura scende prevedo che le attività ortolane rallenteranno. Ma non pensiamo che tutto si fermi durante i mesi autunnali ed invernali. Ci sarà da ripulire, concimare , potare, zappettare, eccetera. Inoltre ci sono verdure che si possono piantare durante i mesi invernali a cui, anzi, piace il freddo. Alcune le ho già piantate (broccoli , barbabietole, kale, cavolo nero e bietole). Ma ce ne sono altre che potrei seminare.

Senza dubbio però non andrò all’orto con la stessa frequenza. Lavorare la terra quando splende il sole è una cosa, quando fa freddo e piove è un’altra. Per ora quindi saluto tutte le persone che hanno seguito il mio blog. Prometto di aggiornarvi tra qualche mese.

Vi lascio con un consiglio: se avete anche voi lo spazio per piantare qualcosa nel vostro giardino o la possibilità di affittare un orto, cogliete al volo questa opportunità. Non c’è niente di più catartico e rilassante di pacioccare con la terra all’aria aperta e nulla di più soddisfacente di mangiare qualcosa che abbiamo fatto crescere noi stessi.

Sarà l’immaginazione ma il sapore di queste verdure, per quanto mangiucchiate, ammaccate e bucherellate siano, è senz’altro migliore di quella verdura perfetta e lucente che si trova nei supermercati!

verdure raccolte

Capitolo precedente

DIARIO DI UN ORTO INGLESE

Articolo di Lucina Stuart

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