La carota è un ortaggio che si consuma in mille modi, quindi è certamente consigliato coltivarne in buona quantità nell’orto, compatibilmente con il terreno che abbiamo, in termini di superficie e di tessitura. Certamente disporre di un terreno sciolto è la condizione colturale più vantaggiosa, ma anche in situazioni diverse è possibile ottenere buone produzioni di carote.

In particolare, bisogna prestare sempre attenzione a rendere soffice il terreno con le lavorazioni, a distribuire ogni anno ammendanti come il compost maturo, e avere sempre l’accortezza di diradare le piantine di carote quando ancora sono molto piccole.

difesa delle carote dagli insetti

Le cure colturali però riguardano anche gli aspetti fitosanitari, poiché questo ortaggio può essere colpito da varie malattie e parassiti capaci in certi casi di pregiudicare il raccolto. In questo articolo vediamo in particolare quali sono i principali insetti dannosi per le carote e come scongiurarne gli attacchi, può interessarvi anche il testo che spiega le malattie di questo ortaggio, mentre nella guida alla coltivazione della carota trovate molte altre informazioni più generali sulla coltura.

Prevenzione prima di tutto

Nell’ottica di una coltivazione naturale diventa importante mettere in campo ogni strategia preventiva fin da subito, puntando quindi a evitare la presenza degli insetti senza ricorrere a pesticidi. Ecco alcuni punti utili a prevenire gli insetti dannosi alla carota.

  • Rotazioni colturali. Il rispetto di lunghe rotazioni colturali, che ci impongono di ruotare sulle stesse aiuole le diverse famiglie botaniche di ortaggi. Le carote, ma anche i suoi parenti prezzemolo, sedano e finocchio, non devono tornare sullo stesso spazio prima che siano passati almeno 2 o 3 cicli colturali con altre specie; gli insetti dannosi in genere svernano nel terreno per poi ripresentarsi a primavera in superficie: è meglio far trovare loro una verdura diversa.
  • Le consociazioni: per la prevenzione dai parassiti comuni delle carote, e in primis la mosca della carota, consociare carote con cipolle è un mutuo aiuto che allontana i rispettivi parassiti, e la stessa cosa vale per la consociazione carote-porri.
  • Concimazioni adeguate, mai eccessive, ed evitare l’uso di compost o letame non ancora maturi, perché attirano sicuramente mosche, tra cui la mosca della carota.

Principali parassiti e rimedi possibili

Partendo col piede giusto è possibile abbattere le probabilità di attacchi eccessivi di insetti, ma la prevenzione in sé a volte non basta, e bisogna essere pronti ad affrontare qualche trattamento, naturalmente con prodotti fai da te o comunque a basso impatto ambientale. Il primo passo è conoscere quali sono i più comuni parassiti delle carote, e quindi capire come intervenire.

Mosca della carota

Psilla rosae è un dittero che generalmente compie 2 o 3 generazioni l’anno, conosciuto soprattutto con il nome di mosca della carota, proprio per i danni che fa a questo ortaggio. Trascorre l’inverno come pupa nel terreno e riappare nel pieno della primavera, per depositare le sue uova alla base delle piante di carote in accrescimento. Le larve poi penetrano nei fittoni arancioni e iniziano a vivere a spese di questi, erodendoli e portandoli a marcescenza. L’attacco della mosca della carota è riconoscibile facilmente, dato che la carota colpita presenta innerimenti in corrispondenza delle gallerie larvali.

Per prevenire la mosca, la prima cosa da fare è consociare le carote con porri o cipolle. I porri si mettono nell’orto in molti momenti dell’anno, quindi è possibile farlo anche nel periodo di semina delle carote, ad inizio primavera. Lo stesso vale per le cipolle, dato che in primavera si mettono quelle destinate alla conservazione. Nell’ottica delle consociazioni, è utile progettare fin da subito le aiuole prevedendo di alternare file di carote, di cipolle, ancora di carote, di porri e così via, con un numero totale di 4 file per aiuola, ad esempio, se questa è larga 1 metro.

Qualora questa prevenzione non bastasse, potremmo provare a trattare le piante con l’Azadiractina, ovvero l’olio di neem, oppure con il piretro naturale.

Nottue

Le nottue, lepidotteri di varie specie, possono attaccare le carote soprattutto nel periodo autunnale, pertanto la raccolta in questo caso deve essere tempestiva, e bisogna evitare di lasciare le carote pronte in campo più a lungo.

Proprio come nel caso degli attacchi della mosca, notiamo erosioni a carico del fittone, ma la larva di nottua ha un aspetto diverso rispetto a quello della mosca: è più grande e di colore grigio piombo con puntini neri. Trattandosi di un lepidottero, in questo caso il prodotto migliore per un trattamento ecologico è il Bacillus thuringiensis kurstaki.

carote sane senza insetti

Afidi

Alcune specie di afidi colpiscono le carote, sia afidi verdi che neri. Gli afidi verdi si trovano soprattutto sulla parte aerea delle piante, che tende ad arricciarsi e a divenire appiccicosa per la melata. Gli afidi neri, della specie Aphis lambersi, colonizzano soprattutto il colletto, ovvero la base del fittone, quella che emerge appena dalla superficie del terreno.

In realtà questi ultimi difficilmente arrecano gravi danni, ma per la prevenzione dagli afidi valgono le stesse regole che riguardano le altre specie da orto: irrorare regolarmente un estratto di ortica di 2 giorni al massimo, non diluito, o estratti di aglio o peperoncino piccante, e in presenza massiccia di questi insetti spruzzare del sapone di Marsiglia diluito.

Comunque di solito in primavera le coccinelle e gli altri predatori di afidi fanno il loro lavoro alacremente, impedendo a questi parassiti di moltiplicarsi troppo.

Elateridi

Gli elateridi, chiamati per il loro aspetto anche “vermi fil di ferro” o ferretti, sono la forma giovanile di un coleottero. Il danno che queste larve arrecano alla carota e ad altri ortaggi è l’erosione delle radici. Per una coltivazione biologica non sono previsti né sono auspicabili dei trattamenti con i geodisinfestanti classici, che disinfestano il terreno, ma allo scopo, è altrettanto valido un prodotto ecologico a base di un fungo buono, la Beauveria bassiana, che si distribuisce sulla superficie prima della semina delle carote e delle patate. Per le dosi da utilizzare si deve fare riferimento al prodotto acquistato. Un esempio di prodotto specifico riporta il suggerimento di usarne 3 litri per ettaro diluendolo in acqua (ovvero 3 litri in 10 hl che servono per un ettaro di terra), quindi in un piccolo orto la quantità da usare è veramente esigua.

Articolo di Sara Petrucci

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