peperoni gialli sani senza insettiPeperoni dolci e peperoncini piccanti sono ortaggi presenti nella maggior parte degli orti, dove solitamente danno grandi soddisfazioni in termini produttivi. In questo articolo vediamo quali sono i principali parassiti che possono colpire queste piante e indichiamo strategie preventive e soluzioni a basso impatto ambientale per tenerli sotto controllo.

L’obiettivo è di evitare i pesticidi chimici nocivi e di intervenire sempre nell’ottica di una coltivazione biologica efficiente. Scopriamo quindi i rimedi ecologici e naturali ai principali nemici della pianta di peperone.

Avendo un ciclo colturale lungo, che va da aprile-maggio col trapianto fino ad ottobre inoltrato, è normale aspettarsi che qualche avversità sopraggiunga in tutto questo tempo. Per questo motivo è importante che le piante vengano mantenute in buono stato e curate costantemente. Durante l’estate, per esempio, è buona norma trattare i peperoni con il caolino, una farina di roccia che diluita in acqua e irrorata sulle piante, le preserva dagli insetti dannosi e dalle scottature da sole.

Fortunatamente possiamo proteggere le piante con prodotti eco-compatibili, che non inquinano e non danneggiano gli organismi utili. L’aspetto più importante però resta sempre la prevenzione, che non deve mai mancare. Vediamo quindi quali sono i principali insetti nocivi del peperone e come possiamo intervenire curando le piante in modo eco-compatibile.

Afidi dei peperoni

Quando notiamo che le piante di peperone sono cosparse da una sostanza appiccicosa e un po’ opaca, guardando meglio è molto facile notarvi sopra fitte colonie di afidi, soprattutto sui fusticini e sulla pagina inferiore delle foglie. Gli afidi sono parassiti comuni a tante specie vegetali, ma fortunatamente si tengono sotto controllo piuttosto bene, senza dover ricorrere a prodotti aggressivi. Intanto possiamo contare sul contributo che i loro predatori naturali ci danno nel contenere la loro moltiplicazione, ed è utile imparare a riconoscere questi insetti, ovvero coccinelle, sirfidi, crisope, forbicine, per non scambiarli per parassiti.

Gli afidi si allontanano irrorando sulle piante degli estratti di 12 ore di ortica non diluiti, o estratti e decotti di aglio o peperoncino piccante. Se questi preparati fai da te non bastano, si può intervenire spruzzando il Sapone di Marsiglia o sapone molle di potassio, che hanno effetto insetticida contro gli insetti a tegumento molle.

Approfondisci i rimedi:

Approfondimento: come combattere gli afidi

Tripide occidentale

Questo insetto, dell’ordine dei tisanotteri, si chiama Franklinella occindentalis ed è piuttosto polifago, ovvero si ciba di piante diverse.

Il danno dei tripidi che possiamo notare sul peperone attaccato è una necrosi diffusa sulla pagina inferiore delle foglie, accompagnata da una sorta di argentatura. Il problema secondario, di non poca importanza, è che questo insetto può farsi vettore di virosi, quindi dobbiamo combatterlo mediante insetticidi biologici.

Contro il tripide occidentale sono a disposizione molti insetticidi ammessi in agricoltura biologica, per cui è possibile fare delle prove e scegliere quale ci sembra che funzioni meglio. Sono infatti registrati prodotti a base di:

Prima dell’uso bisogna avere cura di leggere attentamente l’etichetta del prodotto acquistato ed attenersi alle indicazioni riportate, sulle dosi, diluizioni e DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) da indossare.

Approfondimento: come combattere i trifidi

Minatori fogliari

Alcuni ditteri (mosche) allo stadio di larva scavano gallerie molto ricurve nelle foglie del peperone e di altre solanacee, soprattutto nelle coltivazioni in serra, compiendo più generazioni all’anno. Questi insetti dannosi, per via del loro lavoro vengono chiamati appunto “minatori fogliari“.

Anche in questo caso l’Azadiractina e lo Spinosad risultano efficaci per un controllo eco-compatibile.

Nottue

Le nottue, ovvero specie varie di lepidotteri come la “nottua gialla del pomodoro” o la Mamestra brassicae, sono notevolmente polifaghe e per questo possiamo trovarle anche sulle piante di peperone.

Le larve sono quelle che determinano il danno, e nascono da uova deposte sulle pagine inferiori delle foglie, di cui appena nate si cibano con i loro apparati boccali masticatori, arrivando in casi gravi a defogliare le piante.

Possiamo ostacolare le nottue cospargendo le piante di litotamnio, una farina di alga calcarea che ha la prerogativa di formare una patina sul fogliame, tale da provocare un effetto abrasivo verso l’insetto. Altrimenti, come nel caso di altri lepidotteri nocivi, possiamo trattare i peperoni con un prodotto a base di Bacillus thuringiensis kurstraki.

Approfondimento: larve di lepidottero

Aleurodidi

Bemisia tabaci e Trialeurodes vaporariorum infestano soprattutto le coltivazioni di solanacee in serra, e quindi anche il peperone, mentre le piante coltivate nell’orto all’aperto ne sono meno soggette. Questo piccoli insetti parassiti vengono indicati come aleurodidi o aleurodidi, come nome comune mosca bianca.

Il danno che queste piccole farfalline bianche compiono è la suzione di linfa dalla pagina inferiore delle foglie, e a lungo andare questo porta la coltura ad un certo deperimento e ad un inevitabile calo di produzione.

Trattamenti col sapone, con l’olio essenziale di arancio dolce o con l’Azadiractina di solito sono efficaci per controllarle, altrimenti, se la coltivazione ha luogo in una serra abbastanza grande, vale la pena attuare la lotta biologica propriamente detta, con il lancio di insetti predatori come Encarsia formosa.

Approfondimento: difesa dagli aleurodidi

Piralide del mais

La piralide del mais (Ostrinia nubilalis) è un altro lepidottero molto polifago, che sul peperone compie un danno a partire dall’estate inoltrata. A causa del suo nome, è facile intuire che ha come ospite preferito il mais, e che un orto in prossimità di coltivazioni dedicate a questo cereale potrebbe essere particolarmente a rischio.

La larva della piralide è di colore grigio chiaro, e penetra nel frutto, vicino al peduncolo, scavandovi poi gallerie nell’atto di cibarsi della polpa. Il frutto di conseguenza marcisce e assume un cattivo odore, divenendo anche più esposto a patologie fungine o batteriche.

Il prodotto più consigliato anche in questo caso è a base di Bacillus thuringiensis, efficace e anche molto selettivo, perché risparmia gli insetti utili o innocui. Al termine del ciclo di una coltivazione di peperoni colpiti dalla piralide, conviene non lasciare i residui colturali a decomporsi sul terreno, perché vi potrebbe svernare l’insetto e ripresentarsi puntualmente nella stagione successiva. È meglio portare tutto a decomporsi bene nel cumulo del compost. Le trappole alimentari tipo Tap Trap invece possono essere un buon sistema per eliminare individui adulti, riducendo il numero di questi lepidotteri.

Approfondimento: piralide del mais

peperoncini sani

Leggi la guida generale: coltivare i peperoni

Scheda sintetica

Principali parassiti di peperoni e peperoncini

Principali parassiti:

  • Afidi. Rimedi: macerati di aglio, ortica o peperoncino, sapone molle di potassio.
  • Tripide occidentale. Rimedi: azadiractina, spinosad, olio essenziale di arancio dolce.
  • Minatori fogliari. Rimedi: azadiractina, spinosad.
  • Nottue. Rimedi: litotamnio, bacillus thuringiensis.
  • Piralide del mais. Rimedi: trappole Tap Trap, bacillus thuringiensis.
  • Aleurodidi. Rimedi: sapone molle, azadiractina, insetti antagonisti.

Prodotti e preparati utili:

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Articolo di Sara Petrucci

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